Dopo voci e indiscrezioni è arrivato l’addio ufficiale di Fabio Fazio alla Rai. Il popolare conduttore lo ha annunciato domenica sera, dapprima in collegamento con il Tg 3 e poi nel corso del suo Che tempo che fa (Rai 3). «Non ci sono uomini adatti a tutte le stagioni, almeno io non credo di esserlo», ha detto Fazio prima di ricordare i suoi 40 anni in Rai e ringraziare le migliaia di persone che ha incontrato, con cui ha lavorato e dalle quali ha imparato molto, tenendo conto che quando approdò a Viale Mazzini aveva solo 18 anni. Dopo una serie di programmi di grande successo (Quelli che il calcio, Anima mia, Binario 21…) e di interviste ai grandi della terra (da Papa Francesco a Barack Obama), Fazio passa a Warner Bros.Discovery con un accordo di quattro anni che lo vedrà debuttare su Nove già dal prossimo autunno. Del resto nessuno dei vertici Rai in questi mesi si è fatto vivo per discutere, come si fa di solito, l’eventuale rinnovo del contratto. Alla parte politica che adesso si trova al governo non è mai andato giù lo spazio d’attualità di Che tempo che fa, i temi trattati (l’immigrazione, la guerra e la pace, la mafia…) e persino gli ospiti. Tra questi con molta probabilità anche l’inviato di Avvenire Nello Scavo, presente a gran parte delle puntate riportando il pensiero di questo giornale che sui temi accennati non ha mai fatto sconti a nessuno con posizioni non certo accondiscendenti. In ogni caso, per la Rai, quella di Fazio è una perdita importante in termini di idee, innovazione e persino di puro spettacolo, oltreché di ascolti. Ma è una perdita anche economica se si pensa che una puntata di Che tempo che fa costa 400 mila euro tutto compreso, mentre in tasca alla Rai, grazie alla pubblicità, torna il doppio. A Nove Fazio ritroverà anche Maurizio Crozza. I due diventeranno i punti di forza della rete. Crozza lo è già.
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