Rai 3, Rai 1 e ora Rai 2. Fabio Fazio ci scherza pure: «Ormai di reti non ce ne sono più». E come alla prima puntata di Che tempo che fa su Rai 1 tutti scherzavano sul compenso del conduttore (sul quale, vista l'entità, c'è poco da scherzare), questa volta, al debutto su Rai 2, tutti scherzavano sulla retrocessione, perché di retrocessione si tratta, nonostante l'entourage del programma esulti per il «boom di ascolti». È vero che domenica i telespettatori di Rai 2 sono raddoppiati rispetto alla settimana precedente, ma il milione e 900 mila appena raggiunto è pur sempre lontano dai 3 milioni e 700 mila dell'anno scorso su Rai 1. Ma i numeri conterebbero poco se non ci fosse una questione di costi-ricavi, ovvero dell'impegno economico per il programma in rapporto all'audience e di conseguenza ai ricavi pubblicitari. A parte questo, Fazio su Rai 1 non ci poteva restare. Lui non si sentiva più una risorsa e soprattutto non ce lo voleva più la dirigenza della rete anche su pressione dell'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini. Sarà anche per questo che il primo ospite di domenica, comici a parte, è stato Gino Strada per discutere di cosa significhi «aiutiamoli a casa loro». Anche la presenza di Michela Murgia può essere letta come una scelta di campo, mentre Luciana Littizzetto, un po' inaspettatamente, se l'è presa più con Di Maio e con Berlusconi. In quanto alla struttura del programma, quest'anno è diviso sostanzialmente in tre parti a coprire l'intera serata della domenica dalle 19,30 alle 23,30 con l'intervallo del Tg2 alle 20,30. Lo novità è la prima ora che va sotto al titolo Che tempo che farà, anche se all'inizio sembrava di essere tornati a Zelig con il Mago Forest, Raul Cremona, Ale e Franz, compresi i vecchi sketch e un improbabile Gigi Marzullo inviato nei camerini della Rai di Milano con la solita camicia stile gondoliere veneziano. Poi è partita la lunga teoria degli ospiti, che di fatto sono l'essenza del programma, per il solito mix tra cabaret e talk show con Fazio che assume le vesti di spalla comica e di intervistatore, cavandosela meglio nel primo che nel secondo caso, sempre che non ceda a ripresentare la famiglia Alberello come i parenti di Michele Foresta.