«Questo programma è presentato da Dasòn». A sentire l'annuncio, essendo sintonizzati su Rai 3, si può rimanere spiazzati, ma poi a vedere il logo che appare si capisce che “Dasòn” non è “Dazn”. E come se non bastasse, ecco la sigla di Che succ3de? che si pianta con l'effetto perdita di connessione. Insomma, la striscia quotidiana condotta da Geppi Cucciari (dal lunedì al venerdì dalle 20.20 alle 20.45 su Rai 3) conferma di essere impostata sulla comicità e sul paradosso a cominciare dall'ironia sulla piattaforma online che ha acquisito i diritti sulle partite di calcio della seria A, ma che non riesce a garantire collegamenti accettabili e per questo è da tempo contestata dagli abbonati. Dopo di che, anche l'edizione di quest'anno del programma con un “3” al posto della prima “e”, dopo l'esordio l'anno scorso in piena pandemia, conferma il “panel”, ovvero la presenza di telespettatori comuni collegati da tutta Italia via skype con i quali la Cucciari dialoga e gioca chiosando tutto con le sue battute, alcune decisamente buone, altre un po' meno, ma è il rischio che bisogna correre nel farne una dietro l'altra. In quanto al “panel”, quella che era una scelta di ripiego per l'impossibilità di avere il pubblico in presenza, si è rivelata una soluzione riproponibile con la conduttrice in solitaria o quasi circondata da monitor in uno studio della storica sede Rai di Torino. Torna anche l'assurdo vox populi sui fatti del giorno, la rubrica “e-lisir” e l'improbabile telequiz nella serata “Game” (all'ultima è intervenuto anche Alessandro Cattelan). Sempre simpatico il finale che in qualche modo fa da traino a Un posto al sole proponendo Un Mario al sole, divertente dialogo realizzato grazie a un montaggio tra momenti dell'interminabile soap opera e gli interventi di politici in tv. I titoli di coda di Un Mario al sole, quando ci sono e non si… piantano, sono tutti da leggere.