Carestia di credito nei campi
sabato 24 agosto 2013
L'agricoltura spinge sempre di più l'acceleratore sulle esportazioni, ma, intanto, si vede strozzata da un credito sempre più avaro, soprattutto nelle Mezzogiorno. È la fotografia del comparto che si delinea mettendo insieme una serie di dati resi noti in questi ultimi giorni. Uno scatto amaro, che indica quanto il settore può dare all'intera economia e quanto, invece, occorre ancora fare per rilanciare la produzione dei campi in molte aree dello Stivale.Stando alle elaborazioni Coldiretti su dati Ismea, dunque, nei primi quattro mesi dell'anno le esportazioni di alcuni dei migliori nomi dell'agrolimentare sono cresciute con tassi a due cifre. Si tratta, per esempio, del +19% di aumento in valore dell'export dello spumante, del +16% dell'olio, ma anche della crescita del 12% delle conserve di pomodoro, del +11% delle vendite di frutta e del +8% di quelle di pasta. Numeri che, insieme al resto delle esportazioni, hanno fatto registrare un aumento dell'8% dell'export che fa presagire un "record" storico di 34 miliardi di euro fatturati all`estero durante l`anno. Tra i nostri maggiori clienti, Paesi ricchi o comunque in crescita come Russia (+10,1%), Canada e Giappone (+8,6%) e Stati Uniti (+8,3%). Tra i principali settori del Made in Italy alimentare, il prodotto più esportato continua ad essere il vino seguito dall'ortofrutta fresca, dalla pasta e dai formaggi.Ciò che deve far pensare è anche altro. Fra i prodotti che vincono di più all'estero, vi sono anche alcune delle migliori produzioni dell'agricoltura del Sud. Proprio quella che, stando ad altri dati (sempre di Ismea), pare essere più tartassata dalla stretta del credito che, invece di allentarsi, sembra inasprirsi. Parrebbe essersi dimezzato (-45%,) il credito erogato alle aziende agricole del Sud, ma un forte calo del 30% si è registrato anche nelle Isole. Sembrerebbe così confermato anche per le imprese agricole l'allarme sulla stretta creditizia. Quella del credito all'agricoltura, però, è una situazione che ha del contraddittorio. Mentre al Sud e nelle Isole la morsa si è fatta più soffocante, al Centro e al Nord la situazione è opposta. Il credito erogato alle aziende agricole nelle regioni del Centro è cresciuto del 15%, quello destinato alle imprese del Nord-Est è salito del 6% e del 3 quello per le imprese del Nord-Ovest. Anche con questi aumenti, tuttavia, il bilancio generale delle erogazioni all'agricoltura ha fatto segnare un -4% nel primo trimestre. Pesa, appunto, la dinamica negativa del Mezzogiorno. E a pesare ancora di più è il fatto che la gran parte del credito erogato è destinato agli investimenti: un dato incoraggiante che non può essere mortificato da chiusure nei confronti di alcune aree agricole. Proprio quelle, fra l'altro, che più avrebbero necessità di sostegno e che più di altre potrebbe animare quell'export agroalimentare in grado di sostenere il comparto e dargli un futuro.Andrea Zaghi
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