«Alla discesa della montagna ha un bel piano e nel cominciamento hae una città c'ha nome Camadi. Questa solea essere migliore terra che non è ora, ché Tarteri d'altra parte l'han fatto danno più volte (...) Hanno buoi grandi e bianchi come neve col pelo piano per lo caldo luogo, le corna corte e grosse e non agute, fra le spalle hanno un gobbo alto due palmi e sono la più bella cosa del mondo a vedere. Quando si vogliono caricare si coricano come camelli; e caricati così, si levano che sono forti oltra misura. E v'ha montoni come asini che pesa loro la coda trenta libbre e sono bianchi e belli e buoni da mangiarne». Pur essendo partiti per "gaagner et por fer leur profit" – come annota Marco, figlio di Nicolò Polo, nella prima redazione francese del Milione – e non semplicemente per esplorare le meraviglie della terra, i grandi mercanti veneziani del Trecento, regalarono al mondo presente e venturo novità e visioni che ancor oggi - che abbiamo esplorato tutto il globo! - ci fanno emozionare. Ma ancor più adesso che siamo limitati a girare intorno alle nostre case, e che da mesi siamo bloccati nei confini non solo nazionali ma anche regionali, proviamo maggior vaghezza del viaggio, siamo rapiti dalla nostalgia di remote, stupende, affascinanti e amate lontananze.
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