L' assegno di natalità di 1000 euro per il secondo figlio è ora un diritto delle famiglie, stabilito dal decreto legge 269 del 30 settembre scorso. Le sommarie indicazioni riportate dal decreto sono tuttavia sufficienti per avere un quadro abbastanza preciso su come chiedere e riscuotere questo assegno. Ulteriori dettagli potranno essere forniti dalle inevitabili circolari sia di fonte ministeriale sia dell'Inps. Questo perché proprio all'ente di previdenza è stato assegnato il compito di pagare materialmente l'assegno, benché si tratti di un sostegno economico che non ha carattere previdenziale.Le condizioni. L'assegno spetta per la nascita del secondo figlio oppure, se è già nato, per ogni figlio che segue in ordine di nascita. Mamme e papà hanno a disposizione 13 mesi, dal 1° dicembre 2003 fino al 31 dicembre 2004, per appendere il classico fiocco alla porta di casa. Solo i lieti eventi avvenuti all'interno di questo periodo saranno favoriti con l'assegno di 1000 euro.Famiglie e single. Beneficiaria della nuova assistenza economica non è la famiglia in quanto tale, ma soltanto la madre, perché il decreto si limita ad indicare le "donne residenti, cittadine italiane o comunitarie". Questo semplice accenno porta ad includere, fra le aventi diritto, non solo le madri nelle famiglie legittimamente costituite ma anche le donne sole ed i rapporti di convivenza, purché le interessate abbiano la residenza in Italia e siano cittadine italiane oppure di un Paese facente parte dell'Unione europea. Sono pertanto escluse le donne extracomunitarie che, si ricorda, possono sempre usufruire dell'assegno di maternità dello Stato e dell'assegno di maternità del Comune, quando ricorrono le condizioni.Come riscuotere. L'ente incaricato di concedere l'assegno è il Comune, che provvederà a verificare i requisiti personali con una procedura semplificata al massimo. In pratica, il papà (o chi per lui) si reca allo sportello dell'anagrafe per la denuncia della nascita e, in questa occasione, viene prima informato della possibilità di ottenere l'assegno di natalità e subito invitato a presentare un'autodichiarazione sul possesso dei pochi requisiti previsti. Appena ricevuti i dati necessari, il Comune li trasmette all'Inps (molte anagrafi sono direttamente collegate ai terminali dell'Istituto). A questo punto, l'Inps predispone materialmente il pagamento dell'assegno di natalità, alla Posta o in banca, al nome della madre.Redditi familiari. Contrariamente a quanto avviene per altri analoghi sostegni alla maternità, il nuovo assegno di natalità per il secondo figlio (o successivo) non è condizionato dai redditi della madre o da quelli della famiglia.Adozioni. L'assegno spetta anche per i bambini adottati, dal momento del loro ingresso nella famiglia anagrafica, come secondo o successivo figlio, anche se il primo figlio (o quelli precedenti) sono figli naturali o anch'essi adottati. Non rientrano nel beneficio i casi di affidamento.
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: