Il futuro delle pensioni dei liberi professionisti è ora più garantito. Da alcuni giorni è stato formalizzato l'ingresso di cinque Casse di previdenza fra i soci della Banca d'Italia, grazie all'acquisto di azioni per un ammontare complessivo pari ad oltre il 10% del capitale dell'Istituto centrale, recentemente rivalutato a 7,5 miliardi di euro. Un'iniziativa unica nel suo genere, che si è potuta realizzare per effetto di un decreto del governo Letta che ha imposto ai soci di Bankitalia di cedere le rispettive partecipazioni possedute oltre il 3% del capitale. Di conseguenza l'Istituto ha allargato il suo azionariato ad altri importanti investitori. Alla nuova operazione hanno partecipato, con distinte quote azionarie, l'Inar-cassa (ingegneri e architetti), l'Enpaia (impiegati e dirigenti dell'agricoltura), la Cassa degli avvocati, l'Enpam (medici e odontoiatri) e la Cassa dei ragionieri e periti commerciali, nell'interesse di circa un milione di professionisti italiani tra attivi e pensionati.L'investimento complessivo, straordinario nel panorama economico e finanziario italiano, vede gli enti di previdenza delle libere professioni uniti nel contribuire alla crescita dell'economia e, di riflesso, al finanziamento di imprese e servizi grazie all'incremento della liquidità disponibile per gli istituti di credito. Allo stesso tempo, si accresce la solidità delle Casse interessate, che si avvantaggiano di un elevato profilo "rischio-rendimento" che caratterizza il nuovo investimento.Entrando fra i soci di Bankitalia le Casse di previdenza si troveranno in buona compagnia con l'Inps e con l'Inail, da tempo vecchi soci dell'Istituto centrale, in possesso di circa il 6% del capitale.Fondo investimento. Per l'Inarcassa e la Cassa forense le iniziative di investimenti mobiliari proseguono in questi giorni con un particolare interesse verso il Fondo Italiano di Investimento. Il Fondo opera a favore di aziende di piccole e medie dimensioni accompagnandole nel loro percorso di crescita. L'interesse delle due Casse è rivolto, in particolare, al sostegno di iniziative avviate da giovani imprenditori. Recupero contributi. La Cassa forense ha stipulato una convenzione con Equitalia con l'obiettivo di stanare i grandi evasori, ma anche di aggiornare in tempo reale le informazioni contributive sui propri iscritti. L'accordo prevede, in particolare, la riscossione dei contributi mediante ruolo e l'uso di una specifica piattaforma web che consentirà alla Cassa di verificare in tempo reale la situazione dei ruoli affidati ad Equitalia e di monitorare l'andamento delle attività di recupero.
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