Quando sale sul podio del Collegium Vocale Gent e dell’Orchestre des Champs-Élysées, Philippe Herreweghe sembra in grado di fare tutto ciò che vuole; le “sue” compagini corali e strumentali gli permettono infatti di destreggiarsi indifferentemente tra epoche e stili musicali diversi, riscuotendo unanimi consensi sia sul fronte del palco che della produzione discografica. È ormai da oltre mezzo secolo che il direttore belga si muove a proprio agio tra madrigali rinascimentali e partiture barocche, cimentandosi perfino nei capolavori sinfonici tardo-romantici; la sua è una vocazione artistica enciclopedica, quasi una sfida personale alle leggi di gravità imposte da qualsiasi coordinata spazio-temporale. È arrivato così all’appuntamento con Christus am Ölberge (“Cristo sul Monte degli Olivi”), l’oratorio con cui Ludwig van Beethoven ha compiuto una delle sue rare incursioni nel repertorio di carattere religioso; viste la prossimità con la stesura del Fidelio e le affinità ispirative con tali vicende musicali, sono in molti a cercare i punti di contatto fra i tratti distintivi del romantico eroe solitario e la figura di Cristo, immortalata all’Orto del Getsemani nel momento che prelude alla sua Passione, in preda all’angoscia e al tormento. I protagonisti dell’opera sono Gesù, un Angelo serafino, l’apostolo Pietro, le guardie e i discepoli, che Beethoven coinvolge in una sorta di sacra rappresentazione dall’impronta altamente melodrammatica. Ed è proprio sulla carica di pathos che Herreweghe costruisce la sua lettura dell’oratorio, brano dopo brano, a partire già dall’Introduzione strumentale, qui declinata secondo le regole (non scritte) di una efficace grammatica del dolore che trova il suo definitivo compimento nell’intenso terzetto che prelude al gran finale: il culmine di un lungo percorso esecutivo che brilla per profondità di pensiero e intenzione interpretativa, come anche per fraseggio, articolazione e sfumature timbriche nel dialogo tra le diverse sezioni orchestrali e il coro.
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Ludwg van Beethoven
Christus am Ölberge
Philippe Herreweghe
Phi / Self. Euro 20,00
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