Non è un caso che John Butt e il Dunedin Consort abbiano affiancato nella medesima incisione discografica la Messa in do minore K. 427 di Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) e lo splendido mottetto per doppio coro Heilig ist Gott di Carl Philipp Emanuel Bach (1714-1788), il “Sanctus” scritto intorno al 1776 dal secondogenito e più famoso tra i figli dell’illustre Maestro di Eisenach. Eseguita per la prima volta nel 1783, la sublime opera sacra di Mozart, che nell’intenzione dell’autore sarebbe dovuta essere un dono d’amore per la sposa Constanze, è rimasta però sfortunatamente incompiuta; nella partitura originale mancano del tutto l’Agnus Dei, mentre il Credo si interrompe dopo l’Et incarnatus est ed è incompleto nell’orchestrazione, ma la nuova edizione critica adottata da Butt e compagni fa riferimento a una versione in parte ricostruita. Nulla cambia comunque dello spirito autentico della Messa K. 427, che risulta una disarmante testimonianza di fede destinata a raggiungere vette di altissimo esito artistico: dall’esplosione di giubilo del Gloria alla grandiosa fuga del Cum Sancto Spiritu, passando per l’austera pagina corale del Gratias agimus tibi, la dolcezza contemplativa del duetto nel Domine Deus o l’acclamazione gloriosa del Jesu Christe. Ma soprattutto grazie all’aura luminescente dell’Et incarnatus est, in cui la splendida trama melodica affidata al soprano (espressamente concepita da Wolfgang per le doti vocali della moglie) descrive con commossa e stupita partecipazione l’irruzione del Salvatore nella storia umana. Ed è qui che entra in gioco il Sanctus di C.Ph.E. Bach, tra le opere più amate dallo stesso autore e apprezzate da quel barone Gottfried van Swieten che ne acquisì l’autografo e la fece con ogni probabilità ascoltare a Mozart; un solenne e gioioso inno di lode, attraversato da continui e repentini cambi di tonalità e di atmosfere espressive, che sembrano quasi voler mettere in contatto le diverse dimensioni del mondo celeste e di quello terreno.
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MOZART
Messa in do minore K 427
Dunedin Consort, John Butt
Linn / Self (24 euro)
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