La riforma previdenziale, messa in atto quest'anno dalla Cassa forense, intende garantire " con le parole del presidente Marco Umbertini " eque prestazioni alle diverse generazioni assicurate alla previdenza professionale, e in particolare ai giovani avvocati, la maggior parte donne, che non guadagnano abbastanza per ottenere l'iscrizione al welfare professionale.
Oltre gli attuali adeguamenti, ricadrà di riflesso nei prossimi anni sulla Cassa anche la riforma della professione forense, ora in discussione al Senato, una riforma battistrada nella revisione dell'intero sistema delle libere professioni. Il ritorno proposto alle tariffe minime dovrebbe, a cascata, incidere positivamente sul monte delle entrate contributive.
Contributo soggettivo. Intanto, sempre sul versante dei contributi, è di scena per gli avvocati il secondo appuntamento dell'anno. È obbligatorio per tutti gli iscritti alla Cassa il versamento della seconda rata del «contributo soggettivo minimo», aggiornato per quest'anno a 2.100 euro (fino ad un reddito di 89.450 euro) da effettuare entro il prossimo 30 aprile. Il contributo annuale e le rispettive quattro rate sono ridotti alla metà per i giovani avvocati e per i praticanti con meno di 35 anni, che abbiano richiesto la riduzione dopo il 1° gennaio 2009. In mancanza del bollettino Mav per il versamento in banca, occorre contattare l'800.248464.
Al contributo soggettivo va poi aggiunto, a fine anno, il contributo integrativo sul reddito professionale, che è passato dal 2% al 4% e da applicare, a partire da quest'anno, sulle fatture emesse dagli avvocati iscritti agli Albi e dai praticanti già iscritti alla Cassa forense.
Di fatto però, per trovarsi nelle condizioni di dover pagare il contributo minimo soggettivo, senza dovere altri contributi alla Cassa, il professionista deve essere riuscito a guadagnare appena 10 mila euro l'anno, pari ai 15 mila euro di fatturato richiesti per l'iscrizione obbligatoria alla Cassa. Una situazione nella quale si trova un avvocato su quattro e che pesa sulle pensioni che la Cassa è in ogni caso obbligata a pagare agli assicurati al minimo. Il che ha costretto l'ente ad aumentare ora il contributo minimo da 1.310 a 2.100 euro. Un aumento straordinario, varato come misura inconsueta per indurre l'iscritto a scegliere se restare nell'esercizio della professione oppure cambiare attività.
Sul complesso dei 210 mila avvocati iscritti agli albi, gli assicurati alla Cassa sono solo 160 mila e di questi solo 100 mila sono gli effettivi contribuenti.
Contributo modulare. Nuovo anche il "contributo soggettivo modulare" di 160 euro, obbligatorio in unica rata entro il prossimo 30 aprile. Ne sono esclusi solo i pensionati, fatta eccezione per i pensionati per invalidità. I praticanti con abilitazione al patrocinio e gli avvocati, che si iscrivano alla Cassa prima dei 35 anni di età, hanno diritto alla riduzione del 50% del contributo per i primi cinque anni di iscrizione.
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