Se Sparta piange, Atene non ride. Il detto popolare, ripreso dall'antica storia greca, rappresenta perfettamente la situazione che si va delineando con il progetto di riforma delle pensioni di vecchiaia. Se hanno da lamentarsi i lavoratori dipendenti a causa dell'aggiunta di ben 4 «finestre» per ottenere una normale pensione di vecchiaia, anche i lavoratori autonomi non hanno alcun motivo di rallegrarsi. Artigiani, commercianti, coltivatori diretti e imprenditori agricoli subiranno, infatti, un ulteriore inasprimento delle condizioni necessarie per raggiungere sia la pensione di anzianità sia la pensione di vecchiaia.
Pensioni di anzianità. Dal 2008 le pensioni di anzianità dei lavoratori autonomi saranno concesse dopo aver versato 35 anni di contributi e aver compiuto l'età minima in vigore e, in più, rispettando una decorrenza speciale, cioè una «finestra» più pesante di quella attuale. La riforma prevede che, per coloro che raggiungono tutti i requisiti durante i primi sei mesi dell'anno, la pensione si ottiene dal 1° luglio dell'anno successivo (in pratica per il primo semestre 2008 si aprirà il 1° luglio 2009). Chi invece raggiunge i requisiti nel secondo semestre dell'anno deve attendere gennaio di due anni dopo.
Pensioni di vecchiaia. Per le pensioni di vecchiaia e per le pensioni di anzianità con 40 anni di contributi, la finestra si apre il 1° ottobre se i requisiti sono raggiunti nel primo trimestre dello stesso anno, se sono raggiunti nel secondo trimestre si aspetta il 1° gennaio dell'anno seguente, se nel terzo trimestre la decorrenza parte dal 1° aprile dell'anno successivo, con il quarto trimestre si deve attendere il successivo 1° luglio.
Fortunatamente i colpiti dalle restrizioni, potendo gestire autonomamente la propria attività, non corrono il rischio di restare senza una fonte di reddito in attesa della apertura della propria finestra. Una eventualità che incombe invece sui lavoratori dipendenti, e in particolare, nel settore pubblico.
Contributi di novembre. Entro il prossimo 16 novembre devono essere versati i contributi fissi relativi al terzo trimestre 2007, dovuti dagli artigiani e dai commercianti. Si versa rispettando un reddito minimo di 13.598 euro per l'intero 2007. Se il reddito è inferiore, i contributi da versare devono essere comunque calcolati sul minimale. A questa regola si sottraggono soltanto gli affittacamere, una categoria che, con il vestito del «bed and breakfeast», è in continua crescita. Gli affittacamere non sono obbligati a rispettare il minimale di reddito e quindi devono calcolare un contributo del 19,50% sul reddito effettivo, entro il reddito massimo di 40.083 euro. Appuntamento al 16 novembre anche per i lavoratori autonomi della agricoltura, coltivatori diretti, mezzadri ecc., che sono tenuti a versare un contributo fisso, distinto per età, reddito agrario, zone agricole normali, territori montani e zone svantaggiate.
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