Giunge inaspettato un "regalo" dell'Inps ai soci di capitale. Dopo diversi anni, l'Istituto di previdenza – col consenso del Ministero del lavoro – ha finito per arrendersi a diverse e univoche sentenze della Corte di Cassazione che escludono i soci di capitale dal versamento dei contributi pensionistici nella gestione commercianti. Il cambio di rotta si applica, come nuova norma, a partire dall'anno di imposta 2020. Di conseguenza, i soci interessati possono subito beneficiare dello stop a maggiori versamenti in occasione della scadenza del 30 giugno, termine per il saldo dei contributi dovuti oltre il reddito minimale per lo scorso anno. Indispensabile ora una nota dell'Inps con le necessarie istruzioni e per riepilogare il corretto quadro degli obblighi contributivi degli interessati (eventuale rimborso ecc.). La Cassazione ha analizzato la situazione dei lavoratori autonomi (artigiani e commercianti) che partecipano a società di capitale senza svolgere in essa alcuna attività lavorativa. La Corte ha preso atto che il reddito d'impresa conseguito da questi soci (utili, dividendi, quote ecc.) non è prodotto per effetto dello svolgimento di un lavoro e quindi non costituisce un reddito imponibile ai fini contributivi. Il mutamento di rotta intacca inoltre, senza ritorno, il principio strenuamente difeso dall'Inps secondo il quale i lavoratori autonomi devono versare sulla base della totalità dei redditi d'impresa qualunque siano le fonti di provenienza. Restano intatte le regole ordinarie sui contributi per i soggetti che hanno quote di partecipazione nelle società di capitale e che sono contemporaneamente lavoratori all'interno delle stesse società.
Ferragosto. L'Inps conferma che la prima rata dei contributi (tariffe 2021) degli artigiani e dei commercianti, già in scadenza il 17 maggio scorso, è differita al prossimo 20 agosto. Per chiarire eventuali dubbi su questo eccezionale rinvio, l'Istituto precisa che sui versamenti effettuati entro il 20 agosto non saranno applicate sanzioni civili né interessi. Il provvedimento rientra fra le misure di sostegno al lavoro autonomo, in aggiunta all'esonero parziale dei contributi Inps dovuti per quest'anno da artigiani, commercianti e liberi professionisti che siano in possesso di particolari requisiti di reddito e di fatturato nel 2019 e nel 2020.
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