Per necessità o per scelta, l'assenza dal lavoro della neo mamma può durare anche oltre i classici tre mesi dalla nascita del bambino. Fino al compimento degli otto anni di età, l'assenza dal lavoro a titolo di congedo parentale è un diritto della madre (e del padre) e può durare per ciascun genitore non oltre 6-7 mesi, frazionati o continuativi.
Durante il congedo dei 6 mesi, la lavoratrice dipendente riceve una indennità pari al 30% dell'ultima retribuzione. Il reddito della stessa lavoratrice diventa poi determinante se l'indennità è richiesta per congedi successivi ai sei mesi.
Nelle stesse condizioni, alle lavoratrici autonome " artigiane, commercianti, coltivatrici dirette e imprenditrici agricole professionali " l'indennità di congedo è pari al 30% del reddito personale, a patto che questo non superi i 14.981,52 euro per il 2010. Su queste regole è calata una grossa novità: le mamme e i papà che utilizzano il congedo parentale non possono iniziare una nuova attività lavorativa mentre perdura l'assenza dal lavoro. È l'ultimo chiarimento dell'Inps sulla materia, dietro analogo parere del Ministero del lavoro. In effetti, qualora fosse consentito un secondo lavoro o una nuova attività lavorativa, verrebbe meno la finalità del congedo parentale, quella di assicurare al genitore un periodo di assenza dal lavoro da dedicare alla cura del bambino. La lavoratrice interessata sarebbe poi sottratta alla responsabilità familiare che le è propria e che è riconosciuta dall'istituto dei congedi parentali. Il divieto di nuova attività, applicato alle artigiane, alle commercianti e alle imprenditrici agricole, richiede che le lavoratrici autonome non possono proseguire la loro normale attività nel periodo in cui ricevono l'indennità per congedo parentale, né possono iniziare una attività diversa, sia dipendente, parasubordinata o autonoma. In entrambi i casi, il trattamento economico di congedo diventa indebito e dovrà essere recuperato dall'Inps.
Nuova maternità. È intanto giunta, la scorsa settimana, all'esame della Commissione Lavoro della Camera (A.C. 3023) la proposta di una più ampia tutela per la maternità, e con migliori sostegni economici. In particolare, il diritto dei genitori al congedo è previsto fino ai 10 anni di età del bambino. Nello stesso tempo, cadrebbe il tabù che impedisce ancora oggi al marito della lavoratrice autonoma di poter utilizzare il congedo parentale già ampiamente riconosciuto ai lavoratori dipendenti.
Contributi 2010. Le lavoratrici ed i lavoratori autonomi in attività, anche se sono già pensionati delle gestioni autonome, pagano entro il 17 maggio la prima rata dell'anno dei contributi pensionistici dovuti sul minimale di reddito. Il reddito minimo annuo per il 2010 è stato aggiornato dall'Inps a 14.334 euro. L'Istituto di previdenza precisa che il minimale di reddito ed il relativo contributo annuo devono essere riferiti al reddito attribuito ad ogni singolo soggetto che opera nell'impresa.
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