Assegni familiari targati Ue
martedì 20 luglio 2010
Sono in pagamento da questo mese i nuovi assegni per il nucleo familiare ai lavoratori dipendenti, attivi o pensionati, ai soci di cooperative, ai disoccupati, cassintegrati ecc. Gli assegni del 2010 spettano anche agli iscritti alla gestione separata Inps (collaboratori e liberi professionisti senza cassa di previdenza) e ad una piccola categoria di lavoratori autonomi (es. gli armatori) che, ai fini degli assegni, sono assimilati ai lavoratori dipendenti. Ogni anno, in realtà, non mutano gli importi degli assegni ma vengono rivalutati i livelli di reddito familiari, validi ora fino al 30 giugno 2011, che danno poi diritto alla prestazione dell'Inps. Il ritocco al sussidio familiare " con uno 0,7% in più e purtroppo ogni anno si tratta sempre di un ritocco " compare già nelle busta paga di questo mese per i dipendenti delle aziende più attrezzate. Gli altri dovranno attendere lo stipendio di agosto, se non quello di settembre. L'assegno può essere pagato direttamente anche al legittimo coniuge del lavoratore o del pensionato. In questo caso, il lavoratore deve chiederlo al rispettivo datore di lavoro, mentre se la richiesta parte direttamente dal coniuge questi deve rivolgersi direttamente all'Inps.
Un disegno di legge del Sudtiroler Volkspartei, già all'esame del Senato, prevede un aumento di 500 euro per l'assegno spettante a famiglie numerose. Secondo i proponenti, le tabelle degli assegni pubblicate dall'Inps presentano un effetto distorsivo a danno dei nuclei familiari con più di tre figli.
Conviventi. Le maglie della legge 153/88 sugli assegni familiari hanno subìto uno strappo dalla Corte di Cassazione (sent. n. 14783 del 18 giugno scorso). La Corte ha riconosciuto il diritto all'assegno per i figli naturali di un lavoratore convivente, anche se non inseriti nella famiglia legittima. In questo caso " spiega la sentenza " il diritto agli assegni supera ogni requisito sulla regolarità del nucleo familiare, dal momento che il lavoratore in questione provvede ai figli della convivente, da lui riconosciuti, e per i quali provvede al necessario mantenimento.
Assegni Ue. In coincidenza con la rivalutazione degli assegni previsti dalla previdenza italiana, l'Unione europea ha adottato nuove disposizioni per coordinare i sistemi nazionali sulla sicurezza sociale dei 27 membri dell'Unione e, in particolare, in materia di prestazioni familiari. Un piccolo passo avanti verso una futura previdenza unificata a livello europeo.
Le indicazioni dell'Unione non sostituiscono le leggi nazionali ma stabiliscono i criteri di precedenza nel caso in cui il lavoratore o il pensionato abbia diritto agli assegni in base alle norme di due o più Paesi. Essendo vietato il cumulo di più assegni, spetta una sola prestazione, calcolata in via prioritaria secondo la legge dello Stato di residenza dei figli, garantendo in ogni caso il trattamento migliore. L'Inps può intervenire in via sussidiaria ad una prestazione estera liquidando una eventuale integrazione.
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