Adistanza di poco dal documentario di Tv2000 L’altra Parola di don Peppe Diana, anche la Rai ha reso omaggio al giovane prete ucciso dalla camorra a Casal di Principe, il 19 marzo 1994, mentre si apprestava a celebrare la Messa del mattino nella chiesa di San Nicola. Lo ha fatto giovedì in seconda serata su Rai 3, in occasione della “Settimana della legalità”, con un altro documentario: Solo per amore - Il coraggio di don Peppe Diana, prodotto da Officina della comunicazione e Loft produzioni con Rai Documentari, scritto da Matteo Billi e diretto da Simone Manetti, che racconta come si sia arrivati all’uccisione di don Peppe, ma soprattutto come la sua morte abbia cambiato un popolo. In un paese dove si nega persino l’esistenza della camorra, nonostante la sanguinosa espansione dei clan malavitosi nel territorio casertano con i soldi della ricostruzione dopo il terremoto, solo un prete alza la voce contro gli interessi della criminalità organizzata. Il documentario, oltre le immagini di repertorio, lo racconta attraverso la testimonianza di chi ha lavorato e vissuto al fianco di don Diana: la sorella, l’attuale parroco di Casal di Principe, i giornalisti allora in prima linea, l’ex sindaco del comune campano, gli amici fedeli come Augusto Di Meo, il fotografo che era con lui il giorno del suo assassinio e che non esitò a denunciare il sicario. Un atto di coraggio da parte di un uomo che, come dice la didascalia finale, a trent’anni di distanza, attende ancora un riconoscimento da parte dello Stato. All’apparenza un po’ statiche le testimonianze registrate tutte tra le panche di San Nicola, acquistano in realtà un significativo simbolico perché proprio in quella chiesa sono risuonate le dure parole del manifesto «Per amore del mio popolo». Lì si è iniziato a parlare di camorra e si è avviata la trasformazione dell’omertà in cittadinanza attiva.
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