I commercianti aiutano finanziariamente i produttori di latte per tentare di farli uscire dalla crisi in cui sono piombati, e per assicurare ai consumatori una produzione adeguata dal punto di vista qualitativo e quantitativo. Accade però non in Italia ma in Belgio e, stando agli osservatori del mercato, si tratterebbe di «una mossa senza precedenti» nel panorama europeo dei rapporti fra distribuzione e produzione agricola. La situazione è semplice e drammatica: in Belgio il prezzo del latte alla stalla è pagato 21,5 centesimi di euro per litro, contro oltre i 40 dei primi mesi del 2008. Un taglio che ha portato gli allevatori a compiere anche clamorose azioni di protesta proprio contro la distribuzione, «responsabile», secondo loro, di non aver ritoccato i listini ai consumatori, nonostante il prezzo pagato per la materia prima si fosse dimezzato. Da qui l'idea resa nota da Agrinote (il Centro studi ed informazioni sulle dinamiche del settore agricolo ed agro-alimentare). La Fedis " cioè l'organizzazione che rappresenta il commercio piccolo, medio e grande del Paese, compreso i supermercati e gli ipermercati ", ha sottoscritto un accordo con la Confederazione belga dei produttori di latte. La sostanza dell'intesa consiste nella creazione, da luglio a dicembre 2009, di un fondo alimentato da un contributo di 14 centesimi che i punti di vendita verseranno per ogni litro di latte alimentare commercializzato. Secondo i calcoli eseguiti, dovrebbero essere così reperiti circa 34 milioni di euro che Fedis si impegna ad erogare all'industria di trasformazione, la quale a sua volta li distribuirà a tutti i produttori di latte del Paese, assicurando loro un supplemento di 2 centesimi di euro per ogni litro consegnato. In questo modo, fra l'altro, mentre il contributo viene calcolato solamente sul latte destinato alla vendita diretta, l'erogazione del sostegno avviene su tutta la produzione lattiera. E non basta, perché oltre alla costituzione del fondo per il secondo semestre del 2009, l'accordo prevede anche una serie di operazioni in grado di dare una risposta duratura ai problemi degli allevatori. La Fedis, infatti, si è impegnata a costruire un sistema di vendita preferenziale a favore dei prodotti locali (una strada in parte intrapresa anche in Italia) e a concludere accordi interprofessionali tali da non costringere i produttori di latte a vendere sottocosto.
Certo, c'è da chiedersi se e come una operazione di questo genere possa essere effettuata in Italia: diverse sono le condizioni produttive, diversi i rapporti all'interno della filiera, diversi i pesi fra le varie componenti di essa. Agrinote, tuttavia, ha effettuato un calcolo interessante: se la misura decisa in Belgio fosse attuata in Italia, si potrebbe garantire ai produttori di latte un supplemento di prezzo di oltre 4 centesimi di euro per litro. Ci potrebbe, quindi, essere materia su cui ragionare anche per i nostri protagonisti delle filiera lattiero-casearia. A iniziare, magari, dal mondo cooperativo.
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