L'operazione era pericolosa, ma diciamo subito che gli autori di Alfredino - Una storia italiana (prodotta da Sky Original e Lotus Production) se la sono cavata alla grande. C'erano infatti diversi rischi nel tradurre in fiction il dramma di Vermicino quarant'anni dopo. Si poteva cedere al sensazionalismo o scivolare nel melodramma, oppure sparare ad alzo zero sui soccorritori e sui giornalisti. Niente di tutto questo, o meglio: c'è anche qualcosa di tutto questo, ma sempre nel rispetto delle persone, pensando soprattutto a trasmettere l'idea di come una vicenda di dolore possa trasformarsi in altruismo grazie a chi quel dolore lo ha vissuto drammaticamente sulla propria pelle: i genitori di Alfredino, Franca e Ferdinando, che, insieme ad alcuni dei soccorritori e ad altri volontari, hanno dato vita immediatamente al Centro Alfredo Rampi per la protezione civile. «Non deve essere più troppo tardi, mai più», dice mamma Franca, nella bella interpretazione di Anna Foglietta, a chiusura della serie. Insomma, avendo visto tutti e quattro gli episodi (in onda due per volta il lunedì da ieri sera su Sky Cinema e in streaming su Now) possiamo dire, senza svelare nulla anche perché la storia è nota, che Alfredino è una fiction commovente, soprattutto per chi quella vicenda l'ha vissuta seguendo la famigerata diretta televisiva di oltre 17 ore. Al regista Marco Pontecorvo, sulla base della sceneggiatura di Barbara Petronio e Francesco Balletta, va soprattutto il merito di non aver mai fatto vedere Alfredino dentro il pozzo, di averne fatto percepire la presenza rinunciando anche alla voce (tranne in un caso), di aver giocato molto sugli sguardi, sui primi piani, di aver raccontato una bella famiglia e di aver valorizzato, accanto a Franca, il ruolo di Ferdinando Rampi, che all'epoca fu meno evidente. Lo stesso dicasi per gli speleologi. Infine, un plauso generale a tutti gli attori.
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