La lettera arriva da un parroco di una città del Sud Italia. Non è la prima volta che padre Carlo scrive a “La voce”: conosce la generosità dei lettori e i bisogni dei suoi parrocchiani. Anna è una signora di mezza età, vive sola in dignitosa povertà, con una sola amica che le è di sostegno e compagnia. Anna raggranellava poche decine di euro alla settimana pulendo le scale di alcuni palazzi. Tutto è cambiato quando lo scorso maggio è stata sottoposta a un intervento di ernia e bypass. Durante la degenza in ospedale, altre persone hanno occupato il suo appartamento in una casa popolare, per il quale pagava un affitto di 350 euro al mese. Anna ha chiamato i carabinieri e ha presentato denuncia, ma al momento vive ospite della sua amica, in una convivenza difficile sia perché mancano i soldi per le spese più comuni sia per ragioni di spazio. Ora la donna non può lavorare e c’è anche da restituire parte di un prestito contratto in passato per effettuare dei lavori in casa. «La comunità – scrive il parroco – l’ha sostenuta nel periodo di degenza, pagandole i medicinali e gli alimenti particolari di cui aveva bisogno. Ora oltre all’impossibilità di lavorare ha anche le spese per l’avvocato». Chiediamo ai lettori di aiutare Anna a superare questo periodo difficile, anche con un piccolo contributo, versando sul Conto corrente postale 15596208, intestato ad Avvenire, “La voce di chi non ha voce”, piazza Carbonari 3, Milano. Assegni intestati ad Avvenire, “La voce di chi non ha voce”. Si può anche fare un versamento ad Avvenire Nei Spa - La voce di chi non ha voce - Banco Bpm Iban IT05Y0503401741000000012201. Per le donazioni non è possibile fruire della detrazione nella dichiarazione dei redditi.
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