Agricoltori preoccupati dal mercato interno, ma crescono le vendite all'estero
domenica 4 giugno 2017
Il mercato interno fa ancora preoccupare gli agricoltori italiani, intanto però le vendite all'estero continuano a crescere. Il risultato è semplice e positivo. L'agricoltura è fra i comparti dell'economia ad aver registrato un aumento più consistente del Prodotto interno lordo. A stabilirlo è stato l'Istat nei consueti conti trimestrali. Detto in numeri, l'aumento del Pil agricolo è stato pari al 4,2%. Valore ottimo, tenendo conto soprattutto dell'andamento climatico degli ultimi mesi che non è stato certo favorevole. E che proprio adesso incide sui mercati attraverso le quotazioni dei principali prodotti in vendita.
Guardiamo prima di tutto all'andamento dei prezzi. Secondo Coldiretti, che ha analizzato le rilevazioni Istat, in maggio è stato registrato un +9,6% dei prezzi della frutta e un +7,4% dei vegetali freschi rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Effetto "pazza primavera", spiegano i produttori, che non deve essere preso come una costante e che, anzi, in molti casi crea più problemi che vantaggi. Rimane comunque il buon risultato relativo al Pil trimestrale, che va però ben compreso. Sempre l'organizzazione dei coltivatori diretti infatti fa rilevare che in termini generali «sul settore pesano ancora le basse quotazioni in alcuni settori chiave, dal grano al riso fino al latte per colpa delle distorsioni di filiera e le importazioni selvagge che fanno concorrenza sleale alla produzione nazionale perché vengono spacciati come Made in Italy per la mancanza di indicazione chiara sull'origine in etichetta per tutti i prodotti». Mentre Confagricoltura sottolinea come «per l'agricoltura ci potrà essere una lieve ripresa rispetto all'anno scorso solo se si confermeranno i dati del primo trimestre». Certo, proprio quest'anno le cose potrebbero cambiare. Nel 2017 sono infatti attese importanti novità con l'entrata in vigore del Decreto per l'etichettatura obbligatoria per il latte mentre si aspettano ora i via libera comunitari per quelli del riso e della pasta Made in Italy.
È attesa quindi sui mercati agricoli così come nell'intero settore. Mentre altre sorprese si stanno profilando all'orizzonte: secondo Assolatte, improvvisamente le quotazioni europee e italiane di burro hanno avuto un'impennata dell'80%. Il motivo? C'è meno latte e quello che c'è viene dirottato sulla produzione di formaggi, in questo modo le scorte si sono quasi azzerate. E occorrerà qualche tempo per recuperare. È l'ultima dimostrazione di quanto i mercati agricoli siano interconnessi e di come, in fin dei conti, i buoni numeri registrati per qualche tempo debbano essere tutti confermati e consolidati.
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