Diplomazia agricola al lavoro. Agricoltori e cooperatori delle due sponde dell’Atlantico che si incontrano, si confrontano, discutono. E trovano punti d’accordo, condividono necessità ed esigenze, vanno, pare, al di là della politica. In questi giorni convulsi sui mercati internazionali, e agroalimentari in particolare, accade anche questo. Accade, cioè, che accanto alle dichiarazioni roboanti e ai bisticci diplomatici, vi sia un’altra diplomazia, quella “verde” appunto, che si dà da fare per risolvere una questione che minaccia di far male a tutti. Un comunicato del Copa/Cogeca – cioè delle due organizzazioni europee che riuniscono le imprese e le cooperative agricole - informa che: “Sullo sfondo delle crescenti tensioni commerciali transatlantiche, una delegazione ha recentemente concluso una serie di incontri a Washington Dc” e che nel corso di tre giorni di discussioni, i leader agricoli dell’Ue hanno interagito con i principali decisori politici, l’industria e gli stakeholder agricoli degli Stati Uniti. La visita ha coinciso con la Giornata nazionale dell’agricoltura degli Stati Uniti e, viene spiegato, ha offerto un’importante opportunità di avviare un dialogo sul commercio agricolo, l’accesso al mercato e la normativa cooperativa. Tra i diversi incontri, anche quelli con le istituzioni statunitensi che possono decidere delle politiche agricole d’oltreoceano. Diplomazia agricola, dunque, che non ha condotto per ora a decisioni concrete, ma sicuramente ad una constatazione: gli agricoltori e le cooperative statunitensi – spiega la nota - condividono sfide simili e sono ugualmente preoccupati per l’incertezza che circonda le politiche commerciali internazionali. Detto in altri termini, una guerra commerciale finirebbe per danneggiare gli agricoltori di entrambe le parti che ne subirebbero il peso. Anzi di più, Copa e Cogeca spiegano come “la capacità del settore di prosperare dipende dagli sforzi reciproci per mantenere mercati aperti e relazioni transatlantiche costruttive” e che “gli agricoltori non dovrebbero diventare vittime di danni collaterali in controversie commerciali più ampie”. Ancora, le due organizzazioni agricole europee hanno sottolineato che “le nostre discussioni con gli stakeholder statunitensi hanno chiarito che gli agricoltori e le cooperative americane condividono le nostre preoccupazioni circa l’escalation delle tensioni commerciali. Il settore agricolo è strategico ed essenziale per entrambe le nostre economie”. Diplomazia agricola al lavoro, quindi, che tuttavia pare essere ancora poco ascoltata. Almeno fino ad oggi.
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