Non hanno fine gli affanni previdenziali degli agricoltori interessati al recupero dei contributi agricoli dovuti con riferimento al 30 giugno 2005. Una sospensione delle
cartelle di pagamento o delle procedure esecutive era già in atto a maggio 2005, fu poi rinviata al successivo 31 agosto ed ancora al successivo 20 dicembre 2005. In seguito, la proposta di un condono dei debiti con l'Inps, prima accarezzata e poi accantonata, è stata sostituita da un ulteriore sospensione al prossimo 31 luglio. Mentre è in corso questa scadenza, il decreto mille proroghe, approvato definitivamente da pochi giorni, ha stabilito l'ennesimo rinvio al prossimo 15 ottobre. In realtà, sarà il giorno 16 essendo il 15 una domenica. Beneficiano della sospensione i datori di lavoro in agricoltura, i coltivatori diretti, gli imprenditori agricoli professionali. Il tempo a disposizione fino ad ottobre dovrebbe consentire ad una apposita commissione di esperti di predisporre soluzioni per l'estinzione dei debiti pendenti, da sottoporre al Governo.
Durc. In collegamento con la sospensione dei versamenti anteriori al 2006, lo stesso decreto rende obbligatoria la presentazione del Durc, il documento unico di regolarità contributiva, da parte delle aziende agricole interessate alle sovvenzioni comunitarie, per le quali è ora richiesta la regolarità nei versamenti dei contributi solo a partire dal 1° gennaio 2006.
Contributi 2006. I contributi dovuti per quest'anno sono stati ritoccati dall'Inps, a distanza di pochi giorni dalla scadenza del 17 luglio scorso. La regolarità di questo versamento punta sulla nuova misura del reddito medio giornaliero del settore, fissato convenzionalmente in 44,89 euro; era 43,96 nel 2005. Dal reddito medio si deducono gli importi dei contributi, suddivisi in quattro fasce, relativi alle giornate lavorate.
Una mano in più. Dal prossimo novembre diventa obbligatoria per tutte le imprese dell'agricoltura, dell'agroindustria e della pesca, la trasmissione in via telematica delle denunce di assunzione di lavoratori. La denuncia è già in corso da questo mese, in via sperimentale, per le imprese di nuova costituzione.
Le imprese che assumono operai agricoli con il contratto di inserimento hanno diritto ad uno sconto del 25% sui contributi previdenziali, purché si tratti di disoccupati da oltre due anni ecc. Non fanno sorgere invece obblighi contributivi le prestazioni occasionali. Il lavoro occasionale, ammesso in agricoltura, richiede però alcune condizioni: può essere svolto solo da parenti e affini fino al terzo grado; deve essere eseguito esclusivamente come aiuto, unilaterale o reciproco, ed in modo gratuito, eccetto le spese essenziali per il lavoro; può essere ripetuto saltuariamente ma sempre per brevi periodi nell'anno; non è richiesto che consista nella consueta raccolta di prodotti agricoli ma può riguardare qualsiasi attività definibile come agricola.
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