Con la nuova versione di Affari tuoi condotta da Amadeus, tutti i giorni alle 20,40 su Rai 1 al posto dei Soliti ignoti - Il ritorno, siamo già alla seconda settimana. I pacchi sono un po’ cambiati, la scenografia è rinnovata, ma il resto, a parte un gioco riparatore finale, è tutto come prima: ogni sera tra i venti rappresentanti delle regioni d’Italia viene sorteggiato il «pacchista», che come tutti gli altri avrà un pacco contenete un premio che, nel caso più alto, sarà di 300 mila euro. Uno per volta fa aprire i pacchi degli altri cercando di salvare quelli con le cifre più alte, mentre il cosiddetto «Dottore» fa delle offerte perché il concorrente rinunci ad andare avanti. Premesso questo si può dire che degli ignoti sui piedistalli e dei parenti misteriosi forse non ne potevamo più, ma alla fine erano meno noiosi dei pacchi, quantomeno più umani. Del resto la forza dei Soliti ignoti stava nel coinvolgimento del pubblico a casa che provava a indovinare le identità e commentava le decisioni dei concorrenti. Lo stesso Amadeus era una sorta di regista in campo, che dettava i tempi e trasformava in battuta le situazioni. Affari tuoi, tanto per restare in tema, è più disumano, legato totalmente alla sorte, di fatto è un gioco d’azzardo in cui la bramosia del denaro condiziona i concorrenti, spesso incapaci di valutazioni logiche sulle «offerte del Dottore» perché abbagliati dalle grandi cifre nascoste nei pacchi. Soldi in palio (nella realtà gettoni d’oro) c’erano anche nell’altro game-show, ma le somme andavano costruite piano piano e in qualche modo dipendevano dall’abilità o dall’intuito del concorrente e non totalmente dal caso. Lo stesso conduttore adesso, a parte i momenti iniziali, deve limitarsi a favorire la tensione e non più a gestire il tutto. In poche parole Affari tuoi ridimensiona anche Amadeus.
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