Le gambe lunghe della mamma, la barba ispida del papà, l’abbraccio caldo e avvolgente della nonna, l’urlo capriccioso e disumano della sorellina che pare il ruggito di un leone… Come è curiosa la famiglia agli occhi del piccolino: il viso pungente del papà sembra quello di un porcospino, ma con quei pantaloni affusolati e maculati la mamma non assomiglia forse a una giraffa? E il cuginetto esagitato, che si arrampica ovunque , non ha forse l’agilità di una scimmietta? Con La mia famiglia è uno zoo (Minibombo; 11,90 euro) l’autrice e illustratrice Teresa Sdralevich propone, attraverso illustrazioni semplici ma ficcanti realizzate con un grosso tratto nero, un catalogo divertente di personaggi giocato su una serie di analogie surreali tra caratteristiche personali e animali. Un gioco fatto per essere mediato dal lettore adulto e interpretato in modo teatrale, che può evolvere all’infinito e continuare attraverso continui voli di fantasia anche fuori dalla cerchia familiare. Non sarà difficile individuare vicini di casa elefanti, negozianti cavalli e pappagalli, amici orsi, criceti o tigrotti... Buona caccia! Dai 2 anni.
La domanda che dà il titolo a questo silent book illustrato da Roberta Angeletti per l’editore Uovonero (15 euro) è esplicita: Chi se la fila? Risposta semplice, o quasi: tutti a osservare e seguire la rapida sequenza delle illustrazioni. Le relazioni ai tempi della fretta sono così: tutti vanno di corsa, tutti sembrano avere qualcosa da comunicare ma anche molto altro per cui scappar via. Nessuno non ha più tempo per ascoltare. A volte ci si rincorre ma raggiungersi sembra impossibile, come succede in questa famiglia in cui nonni, genitori e figli s’inseguono in fila indiana dalla prima all’ultima pagina. Ciascuno, si capisce, corre appresso a un altro con un gesto e un pensiero gentile, ma la fretta è un tiranno che
impedisce di fermarsi, ascoltare e cogliere desideri e pensieri altrui. E così tanti gesti di amore e generosità passano inosservati… Un piccolo manuale filosofico illustrato sull’alta velocità delle nostre vite Dai 3 anni
Il tempo è protagonista anche di questo albo a figure che gioca sull’abitudine di rimandare cose che andrebbero fatte subito. Non per nulla l’indolente personaggio che vive nell’oggi senza mai pensare a cosa può riservare il domani è un piccolo bradipo, emblema della pigrizia. Lui vive bene abbarbicato al suo ramo dove tra uno sbadiglio e l’altro si gode infiniti pisolini. Svogliato e apatico, non risponde agli inviti degli amici, non si preoccupa di trovarsi un lavoro né di farsi una famiglia. “Magari domani” è il suo motto preferito, il ritornello con cui
scusa la propria inerzia. Con questo titolo, Magari domani (Terre Di Mezzo; 15 euro) l’autore francese Michaël Escoffier e Kris Di Giacomo, illustratrice di origine brasiliana ma francese d’adozione, raccontano una storia sugli inconvenienti del rimandare. Paco il poltrone non sa infatti che sono in arrivo i castori, famosi tagliatori di alberi e costruttori di dighe, e che il suo albero è in pericolo. Per salvarsi in extremis dovrà mettere in campo molta ma molta astuzia. Dai 3 anni.
Sai dove entri e vedi l’uscita ma non conosci il cammino e già immagini che potrai perderti. Ma il desiderio di esplorare e correre qualche rischio circoscritto vale il viaggio. Il labirinto è così, uno spazio di smarrimento, un cammino tortuoso e costellato di strade chiuse, in cui ci si inoltra con un po’ di batticuore, sfidando se stessi e la propria capacità di orientamento. In fondo si scommette sulla certezza di saper trovare con metodo e attenzione la giusta via di fuga.
Questo grande albo intitolato Labirinti, pubblicato dall’editore Gallucci (16,90) nasce dall’estro di Théo Guignard che, con una vena fantastica di ispirazione geometrica, catapulta i viaggiatori dentro sedici meravigliosi scenari coloratissimi, dai più semplici ai più complicati: paesaggi astratti, città futuribili, architetture meccaniche, ipotetiche giungle con la tigre dai denti a sciabola in agguato, feste popolari che straripano di folla, antichi palazzi che racchiudono i mostri… E poi come in ogni gioco che si rispetti, per chi davvero non trovasse la via d’uscita, nell’ultima pagina si trovano le soluzioni. Dai 5 ai 99 anni.
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: