scaffale basso 13 dicembre
lunedì 14 dicembre 2015
Thimotée de Fombelle – uno dei più apprezzati e premiati autori francesi -
ci ha abitato a romanzi avvincenti, storie che contengono tante storie parallele e poi si intrecciano nello spazio e nel tempo. Con Tobia ci aveva raccontato un mondo fantastico sottoposto alle stesse durezze e fragilità della realtà, mentre i mille misteri del giovane Vango si srotolavano
tra presente e passato recente. Con Il favoloso mondo di Perle (Mondadori; 16 euro) la formula trova una nuova declinazione: ci sono almeno tre scenari che si aprono alla lettura con personaggi destinati nel corso della loro vita a incrociarsi più che incontrarsi; soprattutto c’è la dimensione magica della favola che invade la realtà. La trama ha un’architettura complessa, avvolta in tanti misteri che si celano come in scatole cinesi. Raccontarla sarebbe privare il lettore di una vicenda sorprendente che si dipana lenta con una continua sequela di flashback , interrompendosi di capitolo in capitolo là dove la suspense raggiunge il vertice.  
Ma la storia prevede che il lettore sospenda la sua incredulità e segua lo struggente amore di una fata e di un principe che non sarà mai re, entrambi vittime di un incantesimo atroce che li vuole esiliati sulla terra - ovvero nel mondo in cui nessuno crede più alle fiabe - direttamente nella Parigi del 1936 che si prepara alla guerra. In primo piano la Maison Perle, pasticceria famosa per le sue deliziose toffolette e due coniugi ebrei che hanno perso un figlio e accolgono con generosità un ragazzo enigmatico che arriva non si sa da dove. Il terzo filone racconta dei nostri giorni, di
un giovane uomo – voce narrante - che torna nei boschi dove venticinque anni prima, quattordicenne, si era imbattuto nella casa isolata di un vecchio solitario ed silenzioso. E’ la tecnica fluida con cui de Fombelle costruisce le proprie storie che vivono di
una complessità avvincente: il racconto deve continuamente sorprendere. Il risultato è una storia
che, come una catena aggancia il lettore e lo inchioda a macinare pagine in cerca di risposte e soluzioni. Tutte apparentemente imminenti ma continuamente rimandate. Dai 14 anni.

Il segno essenziale della matita e le calde pennellate di acquerello che evocano le atmosfere africane accompagnano di nuovo il racconto di Guido Conti – ancora in veste di autore e illustratore - seconda puntata delle avventure della cicogna Nilou e dei suoi amici tra gli spazi infiniti del Continente Nero. Nilou e i giorni meravigliosi dell’Africa  (Rizzoli; 14 euro) attacca là dove la favola si era interrotta con Il volo felice:
la dolce Nilou si è ricongiunta al suo compagno Mian ma ha perso i contatti con la madre e teme per la sua vita. In compagnia dell’allegro e simpatico fringuello Hadì, la coppia si mette in volo verso il cuore dell’Africa, in cerca della cicogna smarrita, ben sapendo che le insidie saranno una costante del viaggio. Nella savana, inseguiti dalle pericolose iene sempre in agguato,
i tre amici incontrano Jamila, una piccola cicogna nera, sola, sperduta e affamata. Nilou non ha dubbi, se ne prenderà cura con amore materno finché la piccolina non sarà in grado di volare da sola. Ma le lezioni di volo richiedono tempo e la madre di Nilou potrebbe essere in grave pericolo… Lentamente il viaggio prosegue denso di incontri, imprevisti e agguati ma le voci del cuore vincono sempre. Dai 9 ai 99 anni.

Ha un cappellino rosso a cono e un colletto arricciato alla Pierrot. Come molte maschere del circo anche il cagnolino giocoliere è una maschera malinconica. Il pubblico si diverte con le sue esibizioni ma lui non ha occhi che per una luna di cartapesta dal volto umano appesa allo chapiteau del circo. Quando il tendone viene smontato perché il circo cambia piazza e la vecchia luna mezza rotta buttata in un angolo, è il cagnino a caricarla su un carrettino e a salvare così l’innamorata dalla rovina. Tra le strade deserte di una Parigi brumosa dei primi del Novecento il cane triste e la luna imperturbabile troveranno un nuovo destino. Lui accolto dal desiderio di un ragazzino, lei raccolta dalla strada e trasformata da un distinto signore in stella del cinema. Omaggio al regista e illusionista George Méliès - riconosciuto come uno dei padri del cinema - e al suo film datato 1902, Le voyage dans la lune,  Il cane e la luna (orecchio acerbo; 16,90 euro) è un libro silenzioso come i suoi protagonisti, dalle grandi tavole in bianco e nero sfumate che riportano alle suggestioni del cinema muto. Una lettura da condividere tra piccoli e adulti. Dai 3 ai 99 anni
Come Pollicino, tre anatroccoli si sono persi nel bosco. Mentre i due fratelli maggiori cercano di darsi un contegno e di trovare la strada per tornare a casa, il più piccolino si perde d’animo. Strilla e si lamenta, vuole la mamma, confida agli altri la sua fragilità. E’ sicuro di non farcela. Ma è il più grande a trovare il consiglio giusto per uscire dall’empasse. E’ vero, le zampe possono traballare e il coraggio venire meno ma nessuna impresa è impossibile se si procede a piccoli passi e soprattutto con tenacia e perseveranza. Provare per credere. Pubblicato da Zoolibri, che ne ha fatto un volume raffinato nella sua semplicità e pulizia grafica, Un Piccolo Passo (16 euro) è scritto e illustrato sui toni del giallo e dell’ocra da Simon James, autore con una marcia in più nel comunicare grandi idee ai lettori più piccoli. Dai 3 anni

Noi umani siamo personaggi un po’ egocentrici, soprattutto quando abbiamo a che fare con gli animali: pensiamo di capirli al volo, di intuire cosa vogliono e cosa provano ma in questa presunzione finiamo spesso per attribuire loro caratteristiche, reazioni, sentimenti, intenzioni ed emozioni che invece appartengono solo al nostro genere. Siamo pronti a fare la predica al gatto tremendo se ha stanato e spennato un innocente uccellino. O a interrogare il cane che ci sembra malinconico, a vedere il sorriso di un delfino o la noia di un babbuino che sbadiglia. Se poi pensiamo che gli animali vedano quel che vediamo noi, o addirittura con i nostri colori, siamo decisamente fuori strada. Come mai invece l’aquila ha una vista portentosa e le api o i pesci evitano così bene gli ostacoli? Le domande sono tante Esistono animali stupidi? Il fatto che le formiche si aiutino a uscire dai guai significa che sono empatiche? L’orso è davvero un solitario? Questo libriccino intitolato Piccoli equivoci tra noi animali (Zanichelli;13,90 euro) è una miniera di informazioni, un gioiellino che farà felice quanti amano gli animali e vorrebbero capire meglio, grazie alle dritte della scienza, i loro (e i nostri) comportamenti. Gli autori, Lisa Vozza e Giorgio Vallortigara sono una biologa e un neuroetologo, entrambi con la capacità di rendere semplici le questioni difficili. Quanto agli equivoci, in copertina
fa mostra di sé un tenero Koala abbracciato a un tronco: per noi umani è l’emblema della pigrizia. Niente affatto: il piccoletto, incapace di sudare ha solo caldo. Quando la temperatura
supera i 40 gradi, i tronchi freschi gli offrono un sollievo… Dai 12 anni in su
La nascita di un bambino è sempre un lieto evento. Eppure quella di Alina si prospetta un’avventura complicata. Una vera odissea che, seppure in tempi moderni, richiama quella di Maria e Giuseppe e delle porte chiuse che i due trovarono mentre Gesù stava per nascere. I genitori di Alina corrono in taxi per le vie della città ma se un ospedale è chiuso per ferie, l’altro è al completo e l’altro ancora è bloccato per sciopero… In mezzo a tanto caos decideranno di volare in elicottero verso un’altra comunità, certo più semplice ma anche più accogliente dove Alina arriva con un benvenuto attento, allegro e caloroso. Non è forse questo ciò che serve a ogni bambino che viene al mondo? Nasco! è il primo albo di una collana curata da Marina Rivera, rivolta ai piccoli lettori, che seguirà la crescita di Alina, bimba curiosa, appassionata di viaggi e musica. I testi sono di Janna Carioli. L’albo contiene un cd con cori di bambini su musica di Luis Bacalov
(Giulio Perrone editore;
15 euro). Dai 3 anni
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