Occorrono tempere o acquerelli ma è indispensabile che il colore sia pastoso, perché questo gioco si fa con le dita e non con i pennelli. Si inizia con piccoli punti ma la vera goduria è lasciare sulle pagine decine di impronte multicolori. Come al solito Hervé Tullet si diverte con i bambini che sfoglieranno i suoi libri: suggerisce un’idea e lascia che i più piccoli facciano il resto. Propone di scuotere le pagine, mischiare i colori e magicamente sulla carta - come succederebbe in un tablet, toccando lo schermo - pagina dopo pagina, nuovi colori prendono vita dalle mescolanze. Giallo e blu faranno nascere una grande macchia verde, accarezzando con un dito il giallo e il rosso esploderà un bell’arancio… Ecco il trucco che nasconde Colori (Franco Cosimo Panini; 12 euro), un percorso tra macchie, ditate e scarabocchi rigorosamente fatti a mano. Dai 3 anni.
Pomodori finalmente gustosi e saporiti: quando arrivano in tavola tutti ne vorrebbero di più. Cosa hanno di speciale rispetto a quelli soliti che non sanno di nulla? Arrivano dall’orticello che Adele, Caterina e il nonno accudiscono dalla primavera sul balcone dove crescono anche zucchine, basilico, peperoni, melanzane, piselli e fragole per l’invidia dei vicini di casa. Ma chi ha piantato i pomodori? E chi ha seminato quella pianticella rigogliosa di fagioli che cresce a vista d’occhio, spuntata da un vaso dimenticato in un angolo? Gli enigmi di un orto casalingo sono svelati in Benvenuto, Pomodoro! una storia per i più piccoli - magari poco invogliati a mangiare verdure - di Anna Lavatelli, illustrata da Alessandra Cimatoribus per le edizioni Interlinea (12 euro). Dai 5 anni.
Nella vita di Beniamino c’è un tormentone, si chiama Gianfelice Monton. Coetaneo e compagno di scuola Gianfelice è insopportabile e odioso, almeno agli occhi di Beniamino che patisce la sua presenza, il suo modo di fare e le sue battute stupide e senza senso. Certo, entrambi sono nati nello stesso mese, sono stati insieme al nido, all’asilo, alle elementari e in colonia, si incrociano lungo la strada ogni mattina e arrivano a scuola insieme e a colmo di sventura, le loro mamme sono amiche. Questo però non autorizza nessuno a considerali amici. Nessuno sa che Beniamino ha soprannominato l’odiato compagno, villano e presuntuoso… Giancretino. Appellativo che troneggia sulla copertina di questo spassoso racconto del francese Vincent Cuvellier divertitamente illustrato da Aurélie Grand: Giancretino e io, pubblicato dalle edizioni Bianconero (8 euro) nella collana Zoom, che raccoglie storie divertenti stampate con un carattere e uno stile ad alta leggibilità, su temi diversi, dall’amicizia agli animali all’avventura al mistero. Qui il problema della convivenza tra i due ragazzini esplode la notte in cui le mamme decidono di andare a un concerto e loro dovranno farsi compagnia. Compagnia? Le scintille sono assicurate! Dai 7 anni.
L’erba del vicino, si dice, è sempre più verde, ovviamente agli occhi degli scontenti. Prendete gli abitanti di quest’isola cui sembrerebbe non mancare nulla. Potrebbero essere felici di quel che hanno e invece no. Chissà quanti turisti ammirano la loro bella spiaggia, il verde della vegetazione, il porticciolo pieno di barche, il vulcano… E invece no. Gli isolani non fanno che invidiare tutti coloro
che arrivano dal continente, ai loro occhi più ricchi, più belli e più fortunati di loro. Sicché, mettendo di mezzo un ministro, decidono di diventare continentali e di costruire una mastodontica opera pubblica: un ponte che unendo l’isola alla terraferma farà tutt’uno dei due territori. Operazione fallimentare. Per capire perché bisogna leggere C’era una volta l’isola (Terre di Mezzo Editore; 14 euro), opera prima di João Gomes de Abreu - autore nato in Mozambico ma portoghese di adozione - premiata alla Fiera del Libro per ragazzi di Bologna. Illustrazioni di Yara Kono, brasiliana. Dagli 8 anni.
Le nostre esistenze sono piene di storie ma, se nessuno le racconta
le storie si perdono nel nulla. Se nessuno racconta, anche le parole possono smarrirsi e le persone diventare silenziose e mute. Succede nel paese di Tarot, dove i silenzi hanno sbiadito la memoria collettiva, rimpicciolito le parole e accorciato le storie fino a renderle invisibili. A ritrovarle però basta poco: è sufficiente che un Saltimbanco e un’Oca un po’ magica si mettano a scorrazzare per le vie scrivendo o pronunciando semplici parole che la memoria, come liberata da una magia maligna, riprende vita dalla bocca di giovani e anziani. E la vita torna a riacquistare il suo calore e il suo colore, un’atmosfera fatta di parole, dialoghi, storie personali, ricordi d’infanzia, emozioni, sentimenti, paure, letture e fantasie che scaldano il cuore. Completata la loro missione, il Saltimbanco e l’Oca se ne vanno, lasciando sulla piazza del paese un gioco, un percorso che invita a continuare il racconto, ovvero A Ritrovar le Storie, come recita il titolo di questo bellissimo albo firmato da Annamaria Gozzi e Monica Morini con le illustrazioni incantevoli di Daniela Iride Murgia (edizioni corsare; 18 euro). Un inno al potere delle parole nel tener viva, con la memoria, la vita di una comunità. Dai 9 ai 99 anni.
Iris vive a Roma, non la metropoli moderna che conosciamo oggi, la capitale dell’impero dell’anno 115 d.C., città arricchita dalla presenza di tante genti straniere che lì, centro del modo conosciuto, confluiscono cercando e portando il segno di una vita migliore. Iris è figlia di un centurione, barbaro di origine ma adottato da un generale romano quando aveva tre anni;
ora è lontano, in Persia con l’esercito. Sua madre, Tecla, è una ex schiava, una liberta, donna eterea e generosa proprietaria di un negozio che sforna pani da far invidia. Iris ha dodici anni, è brava a scuola, ha una sorellina, un cane e un gruppo di amici in gamba con cui sta bene. In attesa del ritorno del padre la sua vita scorre serena e sembra sorriderle. Poi a un tratto tutto cambia. Un giorno si presentano a Tecla i figli del suo ex padrone; l’accusano ingiustamente i due, di essere fuggita, la rivendicano come schiava e la condurranno in tribunale. Una tragedia per la famiglia. Iris sente che tocca a lei trovare un modo per salvare la libertà di sua madre e con l’aiuto degli amici mette a punto un piano. Un progetto per nulla semplice che prevede anche un viaggio fino a Ostia per trovare le prove dell’affrancamento di Tecla. Ovviamente le strade dell’epoca non sono il posto più tranquillo del mondo tanto più per una ragazzina, benché intraprendente e coraggiosa. Talvolta però gli Dei non negano una mano a chi cerca giustizia e agisce con onestà. C’è la Roma dei patrizi e degli immigrati, dei giusti e dei truffatori, dei commercianti di schiavi e degli artigiani, dei ricchi e dei poveri, delle taverne malfamate e delle maestose residenze di magistrati e senatori in questo Le stelle brillano su Roma. Una storia che riesce a parlare ai bambini di oggi, dentro la cornice di una Storia antica, firmata dalla penna felice di Elisa Castiglioni Giudici e illustrata da Ilaria Urbinati per l’editore Il Castoro (13,50 euro). Un romanzo che piacerà soprattutto alle giovani lettrici. Dai 10 anni.
Novembre 1943. Julie Beaufort-Stuart, giovane e spigliata ragazza di famiglia aristocratica scozzese, viene paracadutata nella Francia occupata dai nazisti per un’operazione speciale di spionaggio. La ragazza, che parla perfettamente il tedesco, viene però catturata dalla Gestapo nel giro di poche ore, imprigionata e torturata. Agente segreto dal nome in codice Verity, Julie stremata dalle sevizie stringe un accordo con il capitano delle SS: racconterà ciò che sa della propria missione e delle operazioni di difesa britanniche in cambio di due settimane di vita. E’ questo l’inizio di Nome in codice Verity (Rizzoli; 14,90) romanzo di Elizabeth Wein – autrice americana, scozzese d’adozione e grande appassionata di volo – un racconto di grande suspense in cui la confessione di Julie, disseminata di mezze verità e verità nascoste, s’intreccia con la sua storia di spia dei servizi segreti, i ricordi d’infanzia e il racconto dell’amicizia con Maddie, l’altra protagonista della storia – voce narrante della seconda parte del romanzo - l’amica che l’ha paracadutata in Francia e ora impegnata in una missione per riportarla a casa. Impossibile dire di più di queste pagine dal ritmo incalzante e traboccanti di colpi di scena in cui, come spiega il sottotitolo del libro, La verità nasconde molti segreti. Frutto di una grande e accurata ricerca storica sul ruolo delle donne pilota dell’aviazione britannica durante l’ultima guerra, oltre che di una passione personale per il volo, la storia di Julie e Maddie è un’opera di finzione, come spiega l’autrice in una interessante nota finale. Certo è che la storia, anche nei più minuti particolari, è presumibile e assolutamente credibile: la Storia della seconda Guerra mondiale è piena di Julie e di Maddie, donne di carattere, resistenti, coraggiose ed eroiche, che non hanno esitato a mettere la propria vita in gioco contro il nazismo. Dai 14 anni.
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