Un personaggio così bisognerebbe inquadrarlo al primo colpo e starne alla larga. Vincenzo è un tipo da manuale, di quelli che vogliono far credere di essere ciò che non sono; abbronzato, supergriffato e alla guida di un suv, porta abiti eleganti e la valigetta da manager. Dell’uomo d’affari millanta anche lo stress ma in realtà è un miserabile, eterno squattrinato, abituato a vivere di espedienti, un gran calcolatore che usa ogni arte per incantare - e poi imbrogliare - il prossimo. Nella rete truffaldina di Vincenzo, Katia e sua madre cadono come due pere. Del resto anche loro sono anime nomadi, un po’ spiantate e fragili. Senza soldi e senza casa. Situazione ideale perché un approfittatore con le idee chiare possa insinuarsi nelle loro vite e abbindolarle. Katia ha quattordici anni, un padre che se ne è andato senza più interessarsi di lei e una madre che non riesce a trovare, e a tenersi, un lavoro stabile. Vincenzo le incrocia con uno zaino e una borsa che contengono tutte le loro cose, sulla strada verso un’ennesima destinazione e con i suoi modi suadenti, il denaro facile che riesce a racimolare senza fatica, e la promessa di diventare una famiglia, le conquista. Il gioco è fatto: corteggiando la madre e accontentando i capricci di Katia, comprandole scarpe, telefonino e vestiti firmati Vincenzo finisce per plagiare le due - che per la prima volta assaporano i vantaggi del benessere economico - e trascinarle in un losco giro d’affari. Da cui non è uno scherzo uscire. Con “Katia viaggia leggera” (Edizioni San Paolo; 16, 90 euro) Fabrizio Silei – uno degli autori più versatili nel panorama della letteratura per bambini e ragazzi, gran narratore, creativo, grafico, scultore, illustratore e fotografo – accompagna con intensità i lettori dentro il mondo della coscienza e delle sue domande. Li fa attraversare l’abbagliante mondo dei consumi e dei guadagni facili mostrando quanto è attraente il richiamo del denaro anche per chi non è un criminale incallito. E quante azioni scellerate e crudeli si possono compiere in nome dei soldi. Naturalmente, questo è il succo della storia, c’è sempre la possibilità di decidere se stare al gioco o sottrarsi. E di dire no. Da non perdere. Dai 12 anni Da immigrato polacco a ricco imprenditore d’America: Anson Boulderwall, diventato miliardario per aver inventato una pezzo essenziale al motore di tutte le auto, i bus e i camion d’America è un capitano d’industria ormai arrivato alla fine della propria luminosa carriera. Per lui è tempo di trovare un erede, un giovane che possa prendere in mano le redini dell’azienda e portarla a nuovi traguardi. Quando il giorno del suo settantunesimo compleanno l’uomo incrocia casualmente Joe Casimir, un dodicenne sveglio e promettente, arrivato a Medville con la nonna a vivere da una cugina, si convince che quel ragazzo può essere la persona giusta. E gli propone di adottarlo e farlo studiare. Sarebbe una strada spianata, garantita verso la ricchezza, ma è proprio questo che Joe vuole? Non è forse un’altra la sua vera aspirazione? Firmato da Natalie Babbitt, una delle più importanti autrici americane, “La luna non si compra” (Rizzoli; 12 euro) è una storia di formazione sulle ambizioni e i sogni sul futuro. Una riflessione su autenticità, talenti e inclinazioni che non dovrebbero mai essere svenduti. Dai 13 anni
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