Qui con voi per tre mesi (piccolo panico da pagina bianca: chiunque scriva per lavoro sa cosa intendo). Avevo pensato a un titolo tipo "Cose dell'altro mondo", o anche solo "dall'altro mondo".In piena tregenda politica estiva, tra catastrofe e situation comedy, mi era presa una certa voglia di scappare. Di prendere un po' d'aria in qualche altrove, da dove dare a ogni cosa il giusto peso.Troppo facile. Fallo da qui se ti riesce. Restando in prossimità, dalla primissima sfera celeste. Mi sono quindi ri-trasferita a livello Terra."Di questo mondo", ecco il titolo.Del resto molte cose "dell'altro mondo" si vedono anche qui. Intendo certi piccoli miracoli quotidiani. Si tratterebbe di scovarli, di cogliere ogni indizio di resistenza di ciò che è buono. L'altro mondo vorrei pensarlo così.Conoscete quel modo di dire: no news-good news. Quello che va bene non è notiziabile, non fa rumore e annoia. Oggi, per esempio, si dice in quel modo detestabile: "una bella persona". Dire "una persona buona" è quasi offensivo, tipo: poveraccio, e cosa vuoi che faccia?Ma la bontà è la più alta forma di intelligenza. Pensateci.Mentre ci pensate mi metto al lavoro, provando a torcere quello che vedo capitare e a strizzarne l'essenziale, come si faceva con i panni quando non esisteva la lavatrice. L'umile e indispensabile lavoro delle lavandaie.
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