“Il tenore italiano”, o meglio, “The Italian Tenor”; così lo presenta la sua etichetta discografica e così Vittorio Grigolo si è imposto sulla ribalta dei più grandi teatri del mondo. E come in passato hanno fatto tutti i maggiori esponenti della sua categoria, anche il cantante in prossimità del Natale ha realizzato un'antologia di musiche sacre. Ave Maria (cd pubblicato e distribuito da Sony) è infatti una silloge di brani dedicati alla Vergine, in cui agli immancabili tributi ai capolavori di Caccini e Schubert si affianca qualche piacevole divagazione sul tema (l'Ave verum corpus di Mozart, l'Ingemisco del Requiem verdiano, il Panis angelicus di Franck).Reminiscenze di gioventù, quando l'adolescente promessa del belcanto militava tra le fila del coro della Cappella Sistina, del quale divenne presto una delle voci soliste. Dai luoghi vaticani alla ribalta planetaria il passo è stato breve, sull'onda di una carriera benedetta dal sommo Pavarotti: a 23 anni Grigolo è stato il più giovane tenore a esibirsi alla Scala e negli anni ha cantato sotto la direzione di maestri come Chailly, Maazel, Mehta, Muti e Pappano. Ma non per questo ha dimenticato le sue origini e neppure i suoi maestri, visto che nel disco ha incluso le Ave Maria di padre Giovanni Maria Catena e del compianto cardinale Domenico Bartolucci, successore di Lorenzo Perosi come "Direttore Perpetuo" della Cappella Sistina. Con lui l'orchestra Roma Sinfonietta, illustri ospiti (come la violinista Francesca Dego) e, ovviamente, i Pueri Cantores della Sistina. «Un sogno che diventa realtà», lo ha definito il cantante: un tributo a quelle musiche e a quei sacerdoti che hanno creduto nel suo talento, e che ora l'allievo ricambia con un regalo speciale.Ascolta un estratto dall'albumGuarda l'intervista a Vittorio Grigolo e i dietro le quinte della lavorazione del disco
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