Chiese che non sono più chiese
Cosa succede quando un luogo di culto smette di esserlo? Cosa può diventare? Sono le domande cui risponde il nuovo episodio di Taccuino celeste, il podcast dedicato ai temi della fede, della religione
Chiese che non sono più chiese
Cosa succede quando un luogo di culto smette di esserlo? Cosa può diventare? Sono le domande cui risponde il nuovo episodio di Taccuino celeste, il podcast dedicato ai temi della fede, della religione

Il calo di partecipazione dei fedeli, il minor numero di sacerdoti, le difficoltà economiche nella gestione di grandi strutture, fanno sì che alcune chiese vengano dismesse, smettano cioè di essere utilizzate come luoghi di culto. Una misura estrema che si verifica comunque con maggiore frequenza nei Paesi a più alta secolarizzazione. Si tratta di una decisione da prendere con grande attenzione e seguendo precise regole. L’argomento è al centro del nuovo episodio di Taccuino celeste, il podcast di Avvenire dedicato ai temi della fede e della religione. Il problema viene affrontato alla luce dei documenti ufficiali che lo disciplinano e tenendo conto che le ex chiese non possono essere adibiti ad altri ruoli qualunque, senza controlli. Molte diventano infatti centri culturali o artistici ma sono numerose anche le biblioteche. Inoltre, non mancano gli alberghi e i ristoranti.

Come detto Taccuino celeste riflette e si interroga su cosa crede chi crede. Negli ultimi episodi si è occupato tra l’altro del significato del segno della croce, di come “portare Dio in vacanza”, delle falsità che circondano la figura di Maria Maddalena, dell’esistenza del Purgatorio, di scomuniche ed eresie, di come dovrebbero essere le omelie.

Taccuino celeste è un appuntamento settimanale che però può essere ascoltato tutti i giorni, sempre gratuitamente (anche le vecchie uscite), sul sito di Avvenire e sulle principali piattaforme di streaming come Spotify, Amazon music, Spreaker, Apple podcast e YouTube. Ogni mercoledì un nuovo episodio. Per domande, suggerimenti, proposte di temi, consigli si può scrivere a: social@avvenire.it


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