domenica 6 ottobre 2024
Nella Basilica di S. Maria Maggiore il Papa recita il Rosario per la pace, presenti i membri del Sinodo. «Disarma i cuori dalle armi della violenza. Si rigetti la guerra per curarsi di chi soffre»
Il Papa a Santa Maria Maggiore per la recita del Rosario per la pace

Il Papa a Santa Maria Maggiore per la recita del Rosario per la pace - Reuters

COMMENTA E CONDIVIDI

«Intercedi per il nostro mondo in pericolo, perché custodisca la vita e rigetti la guerra, si prenda cura di chi soffre, dei poveri, degli indifesi, degli ammalati e degli afflitti, e protegga la nostra Casa Comune». È la preghiera che il Papa ha rivolto nel pomeriggio di oggi, domenica 6 ottobre, alla Madonna, al termine del Rosario per supplicare il dono della pace e la cessazione delle ostilità specialmente in Terra Santa , ma anche negli altri territori devastati dalla violenza bellica. Come aveva annunciato mercoledì scorso, Francesco si è recato nella Basilica di Santa Maria Maggiore, gremita di fedeli, nel giorno in cui, tra l'altro, si recita in tutte le chiese del mondo la Supplica alla Madonna di Pompei. E una "supplica" è stata anche la preghiera letta dal Pontefice davanti alla Salus Populi Romani così cara al suo cuore, alla presenza dei partecipanti al Sinodo sulla sinodalità e, tra gli altri, del cardinale arciprete di Santa Maria Maggiore Stanislaw Rylko e dell'arciprete coadiutore della stessa basilica, monsignor Rolandas Makrickas, di cui proprio oggi il Papa ha annunciato la porpora nel Concistoro del prossimo 8 dicembre.

«Supplichiamo Maria Regina della pace affinché cessino le liti, le divisioni e le guerre tra i popoli», ha detto papa Bergoglio all'inizio del rito. .«Ora ti supplichiamo - ha invocato poi nella preghiera finale - accogli il nostro grido! Abbiamo bisogno del tuo sguardo amorevole che ci invita ad avere fiducia nel tuo Figlio Gesù. Tu che sei pronta ad accogliere le nostre pene vieni a soccorrerci in questi tempi oppressi dalle ingiustizie e devastati dalle guerre, tergi le lacrime sui volti sofferenti di quanti piangono la morte dei propri cari, ridestaci dal torpore che ha oscurato il nostro cammino e disarma i nostri cuori dalle armi della violenza, perché si avveri subito la profezia di Isaia: "Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci, una nazione non alzerà più la spada contro un'altra nazione, non impareranno più l'arte della guerra"».

Il Papa - che già in mattinata all'Angelus aveva chiesto il cessate il fuoco ovunque, compreso e il Libano e rivolto un appello per la liberazione degli ostaggi israeliani del 7 0ttobre 2023 - ha poi proseguito: «Rivolgi il tuo sguardo materno alla famiglia umana, che ha smarrito la gioia della pace e ha perso il senso della fraternità. Intercedi per il nostro mondo in pericolo, perché custodisca la vita e rigetti la guerra, si prenda cura di chi soffre, dei poveri, degli indifesi, degli ammalati e degli afflitti, e protegga la nostra Casa Comune. Invochiamo da te la misericordia di Dio o Regina della pace! Converti gli animi di chi alimenta l’odio, silenzia il rumore delle armi che generano morte, spegni la violenza che cova nel cuore dell’uomo e ispira progetti di pace nell’agire di chi governa le Nazioni».

La coroncina del Rosario del Papa

La coroncina del Rosario del Papa - Reuters

Nel clima di raccoglimento della Basilica liberiana, il Pontefice - apparso particolarmente immerso nella preghiera - ha quindi concluso: «O Regina del santo Rosario, sciogli i nodi dell’egoismo e dirada le nubi oscure del male. Riempici con la tua tenerezza, sollevaci con la tua mano premurosa e dona a noi figli la tua carezza di Madre, che ci fa sperare nell’avvento di nuova umanità dove (citando ancora Isaia, ndr) «il deserto diventerà un giardino e il giardino sarà considerato una selva. Nel deserto prenderà dimora il diritto e la giustizia regnerà nel giardino. Praticare la giustizia darà pace».

All'inizio della sua preghiera, Francesco aveva ricordato: «Tu conosci i dolori e le fatiche che in quest’ora appesantiscono il nostro cuore. Noi alziamo lo sguardo a te, ci immergiamo nei tuoi occhi e ci affidiamo al tuo cuore. Anche a te, o Madre, la vita ha riservato difficili prove e umani timori, ma sei stata coraggiosa e audace: hai affidato tutto a Dio, hai risposto a Lui con amore, hai offerto te stessa senza risparmiarti. Come intrepida Donna della carità, in fretta ti sei recata ad aiutare Elisabetta, con prontezza hai colto il bisogno degli sposi durante le nozze di Cana; con fortezza d’animo, sul Calvario hai rischiarato di speranza pasquale la notte del dolore. Infine, con tenerezza di Madre hai dato coraggio ai discepoli impauriti nel Cenacolo e, con loro, hai accolto il dono dello Spirito«.

Prima di lasciare la Basilica di Santa Maria Maggiore, il Papa ha sostato qualche minuto in preghiera silenziosa davanti all'icona della Salus Populi Romani. Domani, 7 ottobre, lo stesso Pontefice ha indetto una giornata di preghiera e digiuno nel primo anniversario dell'inumano attacco di Hamas a Israele.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: