(Ansa)
Papa Francesco torna a immergersi nelle periferie del mondo. Trentunesimo viaggio del pontificato, destinazione Mozambico Madagascar e Isole Mauritius, all'insegna di pace, riconciliazione (soprattutto in Mozambico), salvaguardia del creato (la deforestazione ha colpito anche il rigoglioso Madagascar) e cura dei malati (l'Aids è ancora una minaccia e non a caso il Pontefice visiterà in Mozambico un centro della Comunità di Sant'Egidio, dove si porta avanti il progetto Dream, cioè un metodo tra i più avanzati al mondo nella cura del terribile virus).
Il Papa sosterà nei tre Paesi complessivamente sei giorni (da mercoledì 4 a lunedì 10, compresi i viaggi di andata e ritorno) e pronuncerà 15 discorsi, cinque dei quali in portoghese, mentre i restanti dieci in Italiano. In un certo senso, come ha fatto notare il neo direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, al suo primo viaggio nel nuovo ruolo (ma è un veterano degli itinerari papali, in quanto prima assisteva logisticamente i giornalisti al seguito), si tratta di una visita sulle orme di san Giovanni Paolo II che i tre Paesi toccò in tre viaggi diversi a cavallo tra il 1988 e il 1989, parlando di molti dei temi che saranno al centro di questo viaggio (sia pure in una situazione geopolitica completamente diversa), come ad esempio un appello - lanciato nel 1988 proprio a Maputo, capitale mozambicana - a proteggere il patrimonio forestale. Argomento quanto mai attuale in queste settimane.
Francesco, che con le tre mete di questa vista porterà a 49 i Paesi toccati dai suoi 31 itinerari apostolici, declinerà i temi del viaggio (già del resto anticipati nei videomessaggi dei giorni scorsi) in un fitto programma distribuito, come già ricordato, nell'arco di sei giorni.
Il programma del viaggio
Si comincerà dal Mozambico, dove il Pontefice atterrerà mercoledì alle 18.30 dopo un volo di 10 ore e mezza (complessivamente saranno tra andata e ritorno e voli "interni" quasi 30 le ore in aereo). Per il primo giorno solo la cerimonia di benvenuto in aeroporto e poi il saluto ai giovani che lo attenderanno fuori dalla Nunziatura.
Il vero e programma partirà da giovedì con la visita al presidente della Repubblica Felipe Jacinto Nyusi e il discorso al corpo diplomatico. Momento importante del viaggio. Se infatti Giovanni Paolo II 31 anni fa dette in pratica avvio al processo di pace, la cui firma fu fatta a Roma, mediatori Andrea Riccardi e Matteo Zuppi, neo cardinale (il Papa ne ha annunciato domenica la porpora), Francesco giunge a Maputo dopo l'importante secondo step di quella pace, con la firma dello scorso 9 agosto. Una visita che dunque vuole rafforzare quanto sin qui si è fatto.
Nella capitale del Mozambico sono previsti inoltre l'incontro interreligioso con i giovani, quello con i catechisti, i vescovi i
sacerdoti e i religiosi (giovedì), la visita all'Ospedale Zimpeto (dove si curano i malati di Aids) e la messa allo stadio omonimo prima dell'imbarco per Antananarivo, dove l'arrivo è previsto per il pomeriggio inoltrato di venerdì. Anche in questo caso solo cerimonia di benvenuto e saluto informale con i giovani.
La tappa malgascia del viaggio si aprirà di fatto sabato con la visita di cortesia al presidente Andry Rajoelina e il discorso al corpo diplomatico. Il Madagascar è alle prese con una difficile transizione economica e democratica, dato che permangono ancora forti le disparità tra i ricchi (pochi) e in tantissimi poveri. Il Papa poi celebrerà l'ora media del Monastero delle Carmelitane scalze, incontrerà i vescovi e pregherà sulla tomba della Beata Victoire Rasoamanarivo, che fu l'angelo dei malati di lebbra, beatificata nel 1989 ad Anatananarivo da Giovanni Paolo II durante il suo viaggio in Madagascar.
Incastonata nel programma della visita una piccola Gmg, nel campo diocesano di Soamandrakizay, dato che sabato sera è in programma la veglia con i giovani (il Campo può contenere fino a un milione di persone) e domenica mattina la Messa nello stesso luogo.
Il giorno festivo sarà completato dalla visita alla "Città dell'amicizia" (luogo dove vengono assistiti i poveri), fondata da un missionario argentino, padre Pedro Opeka, che riceverà personalmente il Pontefice, e dalla preghiera con i lavoratori nel Cantiere di Mahatazana. Infine l'incontro con i consacrati e i vescovi.
Lunedì 9 settembre sarà il giorno di Maurizio, arcipelago nell'Oceano Indiano che Francesco raggiungerà al mattino, per poi tornare in serata ad Antananarivo. Momenti salienti della permanenza saranno la Messa presso il Monumento di Maria Regina della Pace, il pranzo con i vescovi, la preghiera in privato presso il santuario di Père Laval, il beato definito l'apostolo dei neri cui si dedicò durante la sua vita, e infine l'incontro con le autorità locali e il corpo diplomatico cui il Pontefice si rivolgerà con un discorso, in pratica l'ultimo dell'intero itinerario. Il viaggio si concluderà martedì 10 con il lungo volo di rientro a Roma, dove l'atterraggio è previsto per le 19.