Il riscatto di Corviale passa da papa Francesco. Domenica 15 aprile, alle ore 16, il Vescovo di Roma effettuerà una visita pastorale nella parrocchia romana San Paolo della Croce che si trova difronte a quello che i cittadini hanno ribattezzato il “Serpentone”, una costruzione imponente di nove piani, lunga un chilometro, che racchiude dentro di sé un intero quartiere nella periferia ovest della Capitale. Costruita tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80 la struttura è formata da due edifici uniti tra loro da un ponte e conta al suo interno 1.200 appartamenti nei quali vivono più di seimila persone, la maggior parte anziani. Da molti è considerato un dormitorio degradato e pericoloso.
Il quartiere Corviale (Ansa) - ANSA
Al suo arrivo papa Francesco sarà accolto dall’arcivescovo vicario Angelo De Donatis, dal vescovo ausiliare per il settore ovest monsignor Paolo Selvadagi e dal parroco don Roberto Cassano che invitò Bergoglio in occasione di una messa celebrata a Santa Marta nel novembre scorso. Bergoglio riferì al sacerdote che conosceva bene la situazione del Corviale e che avrebbe voluto visitare il quartiere. «Mai mi sarei aspettato che sarebbe venuto dopo soli cinque mesi – afferma il parroco che a sua volta ha annunciato la visita ai suoi fedeli durante la veglia di Pasqua – La comunità è in fermento, siamo felici ed emozionati». Francesco incontrerà i bambini del catechismo, gli anziani, gli ammalati e i poveri e dopo aver confessato tre parrocchiani, alle ore 18 presiederà la Santa Messa.
Sarà una giornata storica per il Corviale che non ci sta ad essere considerata la zona franca della delinquenza. Don Roberto ci tiene subito a rimarcare che il quartiere è ben diverso da come viene descritto. «Non è un posto dal quale stare alla larga, non c’è più la criminalità degli anni ’80 e ’90 – spiega - da questo punto di vista la zona è stata riqualificata. Qui vivono tante persone per bene. La situazione è drammatica dal punto di vista strutturale. Il Serpentone avrebbe bisogno di importanti interventi di ristrutturazione e ci auguriamo che i lavori inizino presto».
La cattiva pubblicità fatta al quartiere allontana famiglie e giovani. Il sacerdote, infatti, lamenta l’assenza di bambini che preferiscono frequentare altre parrocchie e di ragazzi che terminati gli studi decidono di trasferirsi in altri quartieri. Di conseguenza sono pochi gli adolescenti dell’oratorio ma il parroco non si arrende e, ritenendolo importante per la formazione dei ragazzi, lo porta avanti. «Anche se ci fosse un solo bambino varrebbe la pena tenerlo aperto» afferma.
Francesca, responsabile dell’oratorio, lavora proprio nel Serpentone dove «la gente è attiva sia dal punto di vista culturale che sociale». Molte associazioni e cooperative, infatti, organizzano tanti eventi che coinvolgono la gente del quartiere. Di fronte al Serpentone c’è anche la biblioteca comunale che, in un’area di 800 metri quadri, racchiude 13mila volumi e un nutrito catalogo di dvd e cd. «I problemi ci sono – prosegue Francesca - le persone anziane che vivono ai piani alti hanno difficoltà ad uscire di casa perché spesso gli ascensori sono fuori servizio, ma il quartiere è vivo e non vuole questa separazione netta con il resto della città. Auspichiamo che i lavori di riqualificazione portino miglioramenti anche architettonici».
La parrocchia assiste cento famiglie con gravi problemi economici. Grazie anche all’aiuto dell’ordine dei Cavalieri di Malta una volta al mese vengono distribuiti pacchi viveri e quando è possibile si interviene anche per il pagamento delle utenze.