domenica 15 dicembre 2024
Il Pontefice non ha tenuto la consueta conferenza stampa in aereo a causa della brevità del viaggio. 40 minuti di colloquio con il presidente francese
Papa Francesco con il presidente Macron

Papa Francesco con il presidente Macron - ANSA

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Un pensiero ai bambini. A quelli che hanno perso il sorriso per la guerra, come ha detto durante la Messa, a quelli che hanno allietato la visita ad Ajaccio con la loro presenza, a quelli che verranno e sono il futuro. Il 47mo viaggio internazionale di papa Francesco si conclude così, dopo il colloquio di 40 minuti con il presidente francese Emmanuel Macron in aeroporto. E quelle pronunciate sull'aereo, al posto della consueta conferenza stampa, sono le uniche parole consegnate ai giornalisti: "Avete visto quanti bambini c'erano? Sia a Timor Est (una delle mete del 45mo viaggio, lo scorso settembre, ndr), sia qui sono stato felice di vedere un popolo che fa bambini. Questo è il futuro". Il riferimento, è quasi superfluo aggiungerlo, è all'inverno demografico per il quale il Pontefice ha più volte espresso la sua preoccupazione.

Non c'è stato dunque il tradizionale botta e risposta con i giornalisti internazionali al seguito. In 47 viaggi in giro per il mondo, è la prima volta che succede, ma solo perché il volo da Ajaccio a Roma è stato troppo breve, il più breve del pontificato, solo una quarantina di minuti. Non c'era il tempo. Il Papa ha comunque dato appuntamento ai giornalisti al prossimo viaggio.

Giornalisti che, per mano di Valentina Alazraki, presidente dell'Aigav (l'associazione dei vaticanisti) gli hanno donato una finta torta in vista dell'88mo compleanno che ricorre il 17 dicembre, "così da evitare cose scaramantiche", ha detto Alazraki, scherzando. Francesco ha gradito e ringraziato di cuore.

Prima di salire sull'aereo di Air Corsica che lo ha riportato a Roma, il Pontefice ha visto Macron. In totale l'incontro è durato 40 minuti in un clima cordiale, in parte alla presenza delle rispettive delegazioni, in parte a tu per tu. Il presidente francese ha donato al Papa un grosso libro su Notre Dame. La Sala Stampa vaticana non ha diffuso nessun comunicato sui temi trattati. Mentre dalla segreteria del presidente è arrivato un lungo comunicato, in cui viene detto che con il Papa ha affrontato la questione ucraina (la Francia continuerà a sostenerla, ma apprezza anche gli sforzi diplomatici per mettere fine alla guerra), quella Mediorientale, Siria, Libano e Gaza. Per la Siria si auspica una transizione pacifica alle nuove autorità e per il Libano un cessate il fuoco con Israele. Papa e presidente, viene ricordato, hanno affrontato anche la Conferenza dell'Onu sugli Oceani che si terrà a giugno l'8 giugno prossimo. Solidarietà infine alle vittime dell'uragano che ha colpito Mayotte, così come del resto aveva fatto il Papa all'Angelus.

Ma il Papa ha affrontato nei discorsi di questa giornata in Corsica il tema della "laicità sana", auspicando un dialogo tra laici e cattolici a favore del bene comune. E sostanzialmente ha detto alle autorità francesi che dall'opera della Chiesa non hanno nulla da temere, anzi grazie alle opere di carità, essa può promuovere una nuova cittadinanza. Chissà se anche nel colloquio faccia a faccia papa Bergoglio non abbia ripetuto gli stessi concetti all'inquilino dell'Eliseo, che proprio in queste settimane ha dovuto affrontare una grave crisi istituzionale.

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