Papa Francesco critica l'amministrazione Trump per la decisione di separare le famiglie di migranti al confine col Messico e spiega che il populismo non è la risposta ai problemi globali dell'immigrazione.
In un'intervista con il giornalista Philip Pullella dell'agenzia di stampa Reuters, il Pontefice mostra ottimismo sui negoziati che potrebbero portare a un accordo storico sulla nomina dei vescovi in Cina, e dice che potrebbe accettare le dimissioni di altri vescovi sullo scandalo degli abusi sessuali in Cile.
Il testo integrale dell'intervista
LE CRITICHE ALL'AMMINISTRAZIONE TRUMP SULLE POLITICHE MIGRATORIE
In base alla nuova politica sull'immigrazione del presidente Donald Trump, le autorità Usa puntano a perseguire penalmente tutti i migranti colti ad attraversare illegalmente la frontiera col Messico, detenendo gli adulti in prigione mentre i loro figli vengono trattenuti in strutture protette.
Il Papa ha detto che condivide le dichiarazioni di vescovi cattolici statunitensi che hanno definito la separazione dei bambini dai loro genitori "contraria ai nostri valori" e "immorale". "Non è facile, ma i populismi non sono la soluzione", ha affermato Francesco durante l'intervista realizzata domenica 17 giugno.
"Io mi schiero con l'Episcopato", ha detto il Papa.
Papa Francesco ha aggiunto inoltre che i populisti "stanno creando una psicosi" sulla questione dell'immigrazione, e che società che invecchiano, come quella europea, rischiano invece "un inverno demografico grande", e hanno dunque bisogno degli immigrati. Senza immigrazione, ha aggiunto, l'Europa "diverrà vuota".
IL FUTURO DELLA CHIESA È "SULLA STRADA"
"Papa Francesco ha promosso un'interpretazione liberale della dottrina cattolica, in un'epoca in cui la politica in Occidente sembra andare sempre più in direzione opposta, verso il nazionalismo economico" - riporta ancora la Reuters, fornendo stralci della conversazione avuta con papa Bergoglio.
Nel difendere il suo pontificato il Papa argentino dice che il futuro della Chiesa cattolica è "sulla strada", e spiega che vuole nominare altre donne a capo dei dipartimenti in cui è organizzato il Vaticano, perché le donne sono più capaci di risolvere i conflitti, anche se non ciò non deve portare al "maschilismo in gonna".
Francesco ha però escluso il sacerdozio femminile: "Giovanni Paolo II è stato chiaro e ha chiuso la porta e io non torno su questo. Era una cosa seria, non una cosa capricciosa".
Il Papa ha sottolineato di essere in buona salute, nonostante il dolore alle gambe legato alla condizione della schiena. Ha ribadito che magari prima o poi potrebbe dimettersi per ragioni di salute come il suo predecessore Benedetto XVI nel 2013, ma ha aggiunto": "In questo momento, non ce l'ho neanche in mente".
LA VICENDA DELL'AQUARIUS
Il Papa ha parlato anche della vicenda dell'Aquarius, la nave gestita da due associazioni umanitarie costretta a sbarcare in Spagna i 629 migranti che aveva raccolto in mare perché il governo italiano ha negato l'accesso ai porti. "Credo che non si debba respingere la gente che arriva, si devono ricevere, aiutare e sistemare, accompagnare e poi vedere dove metterli, ma in tutta l'Europa", ha detto il Papa, rispondendo a una domanda sulle decisioni assunte dal governo e dal ministro dell'Interno Matteo Salvini.
LO IOR ORA VA BENE, MA PREOCCUPA LA SITUAZIONE DEGLI IMMOBILI DELL'APSA
Lo Ior, Istituto per le Opere di Religione, funziona bene e non rappresenta più un problema dopo la riforma iniziata da Benedetto XVI, mentre preoccupa ancora la gestione degli immobili di proprietà vaticana, ha affermato Papa Francesco. "Lo Ior, dove ha cominciato il lavoro papa Benedetto, adesso funziona bene. Ci sono state delle lotte, ho dovuto prendere delle forti decisioni, ma adesso è tutto chiaro, gli investimenti sono chiari", ha detto il Pontefice in un'intervista a Reuters di domenica 17 giugno.
Nell'aprile scorso, il rapporto dell'Aif, l'autorità d'informazione finanziaria del Vaticano, ha concluso che le norme che regolano lo Ior sono in linea con gli standard internazionali e che la riforma è sulla buona strada.
"Lo Ior sta in buone mani. Forse, adesso che finisce il quinquennio, vedremo se nominare altri consulenti, se cambiare, scadono i mandati dei cardinali e del board. Per me lo Ior non è un problema", ha detto il Pontefice.
Dal 2014 la banca vaticana è guidata dal francese Jean-Baptiste Douville de Franssu.
Quello che preoccupa invece il Pontefice è invece la situazione degli immobili, gestiti da un altro organismo, l'Apsa (Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica).
"Un problema che mi preoccupa tanto è che non c'è chiarezza negli immobili. Ci sono tanti immobili pervenuti per donazione, o acquisto. Si deve andare avanti con una chiarezza. Questo dipende dall'Apsa", ha detto papa Francesco nell'intervista a Reuters.
Il Papa ha anche annunciato la nomina dei nuovi vertici dell'Apsa "alla fine del mese", dopo le dimissioni da presidente del cardinale Domenico Calcagno per raggiunti limiti d'età.
"Sto studiando i candidati con un atteggiamento più rinnovato, (serve) una persona nuova dopo tanti anni. Calcagno conosce bene il funzionamento, ma forse la mentalità deve essere rinnovata", ha aggiunto il Pontefice.