Un'immagine dell'incontro interreligioso con i giovani a Singapore - Foto Pool Aigav
Ha il volto dei giovani il congedo del Papa da Singapore, ultimo atto del suo 45mo viaggio apostolico. Giovani che non temono di vivere insieme anche se appartengono a religioni diverse. Giovani, che come dice loro il Papa hanno il coraggio del dialogo interreligioso. E perciò vogliono essere "un faro di unità e di speranza per le religioni e per il mondo intero".
Francesco li incontra insieme con dieci leader religiosi, nel Catholic Junior College, una struttura che offre agli studenti delle scuole cattoliche un corso pre-universitario di due anni. Trasformare ogni allievo in "un pensatore con una missione, un leader con un cuore" è la finalità dell'istituzione. Cui papa Bergoglio aggiunge le sue, di parole del cuore, mettendo da parte il discorso scritto. E ancora una volta l'accento va sulla necessità di costruire ponti. E di rischiare. "Non abbiate paura. Un giovane che non rischia - dice - è un vecchio e ingrassa. Ma non la pancia, la testa".
Francesco loda la capacità dei giovani di dialogare. "Se cominciamo a dire 'la mia religione è più bella e più vera della tua' finiamo per litigare". Tutte le religioni invece "sono un cammino per arrivare a Dio, come delle diverse lingue". Ma "Dio è Dio per tutti. E noi siamo tutti figli di Dio". Perciò "ci vuole coraggio e l'età giovanile è l'età del coraggio".
In questa parte del discorso il Pontefice ripete anche la sua condanna del bullismo che colpisce i più deboli. "Ma tutti abbiamo abilità e disabilità. Anche il Papa", dice suscitando il sorriso dei ragazzi. "E come noi abbiamo le nostre disabilità, dobbiamo rispettare le disabilità degli altri". Questo "aiuta anche nel dialogo interreligioso, che si costruisce nel rispetto degli altri". Perciò Francesco auspica: "Se dialogate da giovani, dialogherete anche da adulti, da cittadini, da politici. La prima cosa che fa un dittatore è eliminare il dialogo. Vi auguro dunque di rischiare e di avere coraggio. Meglio rischiare e sbagliare che restare a casa non sbagliare". Infine il Papa mette in guardia anche da un uso smodato dei media. "Usarli sì, ma non diventarne schiavi".
Durante l'incontro interreligioso con i giovani, un momento particolarmente intenso, quando 4ragazzi con sindrome di Down si sono esibiti danzando per il Papa.
Al termine dell’incontro, dopo la foto di gruppo, Francesco si reca nella Student’s Holding Area dove visita brevemente una mostra sul tema dell'unità e della speranza saluta due i dieci Leader religiosi presenti all’incontro e poco dopo raggiunge in auto l’Aeroporto Internazionale “Changi” per la cerimonia di congedo da Singapore.
In precedenza, nel St. Francis Xavier Retreat Centre, sua residenza in questi giorni singaporiani, aveva salutato in privato i sacerdoti, i consacrati e le consacrate. All’incontro ha preso parte anche il vescovo presidente della Conferenza Episcopale di Malesia, Singapore e Brunei, Julian Leow Beng Kim. Ai pastori ha raccomandato di "stare in mezzo al popolo, uniti a Dio, fratelli tra voi e uniti al vescovo”. E alle suore presenti ha ricordato: “Non dimenticate di esprimere la maternità della Chiesa”.
Infine, prima della benedizione e della foto di gruppo, ha esortato tutti a conservare il sorriso. L’incontro è durato circa 20 minuti.
Lasciata la residenza, il Papa si è poi recato alla St. Theresa's Home, fondata nel 1935 dalle Piccole Sorelle dei Poveri con la missione di prendersi cura degli anziani e dei poveri. Qui Francesco ha incontrato un gruppo di anziani e malati, tra i quali l'arcivescovo emerito di Singapore, Nicholas Chia Yeck Joo. "Vi chiedo di pregare per me", ha detto prima di impartire la benedizione. Una carrezza su tutti quelli che soffrono.