Come si chiama?”. “Miguel Angel”. “Miguel Angel io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. Prima di lasciare il Gemelli, dove è degente da mercoledì per una bronchite, il Papa - come nel 2021, quando era ricoverato dopo l’operazione al colon - non ha voluto far mancare la visita ai bambini ricoverati nel reparto di oncologia pediatrica nell’ospedale, situato dirimpetto alla zona del suo ricovero. Una visita di mezz’ora in un luogo di profondo dolore, stemperato dall’allegria dei colori, delle pareti disegnate e dei giocattoli.
Il Papa ha distribuito regali e carezze, ha scambiato parole e battute con le mamme dei bambini e salutato medici e infermieri. Infine ha battezzato Miguel Angel di poche settimane, avvolto da coperte nella culletta mobile, che svegliato dagli spruzzi d’acqua benedetta che il Papa prendeva dalla bacinella reniforme, è scoppiato in un pianto a dirotto. “È la sua risposta!”, ha scherzato una infermiera. Francesco ha cercato di calmarlo accarezzandogli con il dito naso e labbra, poi l’ha benedetto sulla fronte, sotto lo sguardo della mamma. Alla donna, giovanissima, il Pontefice ha detto: “È già cristiano. Quando vai in parrocchia, dì che l’ha battezzato il Papa”.
Benedizioni Papa Francesco le ha elargite anche agli altri pazienti che combattono contro un male che mai dovrebbe toccare il corpo di un bambino e pure ai loro genitori che assistono quotidianamente i figli nelle cure e terapie. A loro – informa il direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni - ha donato Rosari, uova di cioccolato e copie del libro “Nacque Gesù a Betlemme di Giudea…”, un piccolo volume edito da Apostolato di Preghiera che racconta ai bambini la nascita di Gesù come riportata nel Vangelo di Matteo e di Luca.