lunedì 21 ottobre 2024
Nel video saluto ai presidenti, assistenti e delegazioni regionali di Azione Cattolica, Francesco ricorda che nella Bibbia si ricordano sempre tre bisognosi: la vedova, il malato e il migrante
Il Papa: non possiamo chiudere la porta al migrante. Dio lo ama

Tendere la mano perché non affondino: è chiaro l'appello lanciato da papa Francesco nel video saluto inviato ai partecipanti al Convegno dei presidenti, degli assistenti diocesani unitari e delle delegazioni regionali di Azione Cattolica. Un richiamo che prende spunto dal tema dell'evento “Voi stessi date loro da mangiare” - mutuato dal Vangelo di Matteo (14,16) - che è anche il lemma degli Orientamenti per il triennio associativo 2024-2027.

L'incontro, svoltosi dal 18 al 20 ottobre a Sacrofano, è stato chiuso dall'intervento del presidente di Ac, Giuseppe Notarstefano, che ha messo in fila tutti i fronti più urgenti, sui quali l'associazione è chiamata a continuare a mettere in campo il proprio impegno, rispondendo così alla vocazione ad animare la vita della Chiesa e della società del nostro Paese: pace, democrazia, sviluppo integrale della persona, cura della casa comune, diritti umani, disuguaglianze. Sfide, ha notato il presidente, che si collocano in un momento storico favorevole a costruire nuovi cammini di fede e nuovi percorsi di santità popolare.

Nel suo saluto, arrivato nel corso dei lavori, il Papa ha ricordato che nell'Antico Testamento vengono sempre ricordati tre categorie di bisognosi: le vedove, i malati e i migranti. «Dio ama molto il migrante - sottolinea Francesco -, lo guida. Non possiamo chiudere la porta al migrante, che va accolto, accompagnato, promosso e integrato».

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