Papa Francesco accolto all'arrivo a Singapore - Pool Aigav
Al congedo da Dili il "chiasso" dei giovani cui raccomanda di continuare la storia di fede e di riconciliazione dell'isola. All'arrivo a Singapore l'accoglienza cordiale delle autorità. Per papa Francesco è iniziata la quarta e ultima tappa del viaggio più lungo del suo pontificato, quella nella Città Stato ultramoderna, dove resterà fino a venerdì 13 settembre, quando tornerà a Roma dopo 12 giorni tra Estremo Oriente e Oceania.
L'incontro del Papa con i giovani a Dili (Timor Est) - Pool Aigav
L'aereo papale è atterrato alle 8,50 (ora italiana) quando qui è già pomeriggio (sei ore la differenza di fuso). Oggi non sono in programma impegni pubblici, per consentire al Pontefice di tirare un po' il fiato e prepararsi agli ultimi due intensi giorni. Per cui, dopo un breve benvenuto all'aeroporto da parte dell'arcivescovo, cardinale William Seng Chye Goh, e del ministro della cultura, Edwin Tong. Francesco si è recato direttamente alla sua residenza di questi giorni, il St. Francis Xavier Retreat Centre (la nunziatura è troppo piccola per ospitare il Papa e il suo seguito). Qui l'unico impegno della serata è stato l'incontro con i gesuiti locali. Il programma ufficiale della visita inizierà domani con la visita al palazzo presidenziale.
I giovani a Dili (Timor Est) - Pool Aigav
Durante il volo da Dili a Singapore, tre ore e mezza circa, Francesco avrà sicuramente ripensato all'ultimo degli incontri di Timor Est, quello con i giovani nel Centro de Convenções della capitale. Un'accoglienza straordinaria, come del resto quella dell'intera città nei giorni scorsi, che Francesco ha ricambiato mettendo da parte il discorso scritto e dialogando con i ragazzi, mille dentro e duemila fuori del Centro.
Il Papa ha detto di essere rimasto favorevolmente impressionato dal loro sorriso. E ha dispensato alcuni consigli. Primo "hacier lio", espressione argentina che significa fare chiasso, cioè affrontare la vita con entusiasmo. Secondo rispettare e prendersi cura degli anziani. Ma soprattutto evitare atteggiamenti deleteri come l'odio e il bullismo, per affermare invece l'amore, la riconciliazione, la solidarietà. "Odio no, amore e servizio sì", ha fatto ripetere più volte a mo' di slogan. Occorre "imparare a essere fratelli, non nemici".
Infine, ha ricordato: "Avete una storia meravigliosa di eroismo, di fede, di martirio e soprattutto di fede e riconciliazione. Siate eredi di questa storia e continuatela. Portatela avanti con coraggio".