Dopo la recita del Regina Caeli, Francesco ha difeso il predecessore san Giovanni Paolo II, la cui figura negli ultimi giorni è stata al centro di accuse infamanti legate al caso Orlandi, mosse sulla base di anonimi “si dice”, senza testimonianze o indizi. Accuse che il Pontefice ha definito “illazioni offensive e infondate”.
Queste le parole del Papa: “Certo di interpretare i sentimenti dei fedeli di tutto il mondo, rivolgo un pensiero grato alla memoria di san Giovanni Paolo II, in questi giorni oggetto di illazioni offensive e infondate”.
In un comunicato, anche la presidenza della Conferenza episcopale italiana si unisce alle parole di Francesco al termine del Regina Caeli, condividendo il pensiero che i recenti attacchi contro Papa Wojtyla sono esattamente "illazioni offensive e infondate":
Il testo del comunicato:
La Presidenza della CEI, a nome dei Vescovi italiani, si unisce al “pensiero grato alla memoria di San Giovanni Paolo II, in questi giorni oggetto di illazioni offensive e infondate”, rivolto oggi (16 aprile) da Papa Francesco dopo la recita del “Regina Caeli”. Non ci possono essere mezzi termini, infatti, per definire i recenti attacchi verso San Giovanni Paolo II. Nella Domenica della Divina Misericordia, istituita nel 2000 da Wojtyla, ricordiamo proprio le Sue parole: “Il messaggio della divina misericordia è così, implicitamente, anche un messaggio sul valore di ogni uomo. Ogni persona è preziosa agli occhi di Dio, per ciascuno Cristo ha dato la sua vita, a tutti il Padre fa dono del suo Spirito e offre l’accesso alla sua intimità”. (Omelia, 30 aprile 2000).
Ieri la voce del Papa in difesa di Wojtyla - cui si è associata la presidenza Cei - mette un punto nella vicenda, con i toni che adesso sfumano. Lo stesso Pietro Orlandi sul suo profilo Facebook ha scritto: "È giusto che papa Francesco abbia difeso Wojtyla dalle accuse fatte attraverso un audio reso pubblico lo scorso 9 dicembre. Per questo motivo ho deciso di depositare quell'audio al promotore di giustizia Alessandro Diddi, lo scorso 11 aprile affinché convocasse Marcello Neroni, autore di queste accuse".
Orlandi ha quindi fatto il nome di chi ha pronunciato nella registrazione le accuse contro Giovanni Paolo II: Neroni, oggi 82enne, ritenuto vicino alla banda della Magliana. "Certamente non può spettare a me dire se questo personaggio abbia detto il vero oppure no - prosegue il fratello di Emanuela Orlandi -. Diddi ha accolto questa mia richiesta, insieme alle altre, promettendo che avrebbe scavato a fondo ogni questione, compresa questa".
L'avvocata della famiglia, Laura Sgrò, si dice disponibile ad un nuovo colloquio col magistrato. "Non ho mai messo in discussione la santità di Giovanni Paolo II, come legale di Pietro Orlandi abbiamo messo a disposizione degli inquirenti quello che sapevamo - aggiunge -. Nel rispetto della mia posizione di avvocato, sono disponibile a un colloquio. Abbiamo chiesto chiarezza".