
Il Papa durante il videomessaggio mandato in onda nella prima serata del Festival di Sanremo - Fotogramma
Il videomessaggio del Papa trasmesso a Sanremo «è stato registrato sabato 1 febbraio, la mia lettera è del 12 gennaio». Lo ha detto il conduttore del Festival Carlo Conti in sala stampa, dopo che il sito Dagospia aveva pubblicato un post secondo cui il messaggio sarebbe stato registrato a maggio e nulla aveva a che fare con la kermesse sanremese. «Folle pensarlo, ha chiosato Conti. Dal 1 febbraio fino a ieri ho tenuto il video segretissimo, senza dirlo a nessuno, me lo ricordo bene quanti giorni sono stato là senza dirlo a nessuno, neanche a mia moglie». Nel video, sottolinea ancora il direttore artistico, il Papa «fa riferimento a quello che faccio nel festival, mi sembra abbastanza chiaro. Lo so che può sembrare strano ma a volte nella vita le cose normali accadono, senza retropensieri, a volte la vita è più semplice di quello che vogliamo credere». Infine la stoccata. I rumors rischiano di depotenziare il messaggio di pace contenuto nel videomessaggio del Papa. «Credo che si debba più pensare a quello che ha detto, riascoltare quelle parole, più lentamente, parola per parola, e rifletterci nella vita di tutti i giorni», ha detto il presentatore rispondendo a una domanda durante la conferenza stampa a Sanremo.
Qual è stato dunque il messaggio di papa Francesco? «La musica è bellezza, la musica è strumento di pace. È una lingua che tutti i popoli, in diversi modi, parlano e raggiunge il cuore di tutti. La musica può aiutare la convivenza dei popoli». Primo Pontefice ad intervenire a Sanremo, Jorge Mario Bergoglio attinge a un ricordo personale, quello della mamma Regina Maria che «mi raccontava e mi spiegava alcuni brani di opere liriche facendomi conoscere il senso di armonia e i messaggi che la musica può donare». Un altro ricordo, custodito “nel cuore”, il Papa vuole poi condividerlo sul palco di Sanremo: la Giornata Mondiale dei Bambini celebrata nel maggio 2024 allo Stadio Olimpico di Roma, condotta dallo stesso Conti. Un “bellissimo momento”, dice, con la presenza di migliaia di bambini da ogni parte del mondo.
Ed è sui «tanti bambini che non possono cantare» che papa Francesco richiama l’attenzione dell’Italia e del mondo: tanti bambini che «non possono cantare la vita, e piangono e soffrono per le tante ingiustizie del mondo, per le tante guerre, le situazioni di conflitto». «Le guerre distruggono i bambini. Non dimentichiamo mai che la guerra è sempre una sconfitta». «Quello che desidero di più», confida il Papa, è «vedere chi si è odiato stringersi la mano, abbracciarsi e dire con la vita, la musica e il canto: la pace è possibile!». «Oggi tu lo stai facendo e lo stai facendo dire attraverso la musica», dice a Carlo Conti. A tutti i presenti Francesco lascia il suo augurio: «Cercate di vivere delle belle serate». Saluta quindi «tutti coloro che sono collegati, specialmente le persone che soffrono» ed esprime la speranza che «la buona musica possa raggiungere il cuore di tutti. La musica può aprire il cuore all’armonia, alla gioia dello stare insieme, con un linguaggio comune e di comprensione facendoci impegnare per un mondo più giusto e fraterno».
Anche il cardinale José Tolentino de Mendonca ha commentato il video del Papa. «Non ci sono luoghi esclusivi per la missione della Chiesa: il grande e vasto mondo è un luogo per la parola per l'annunzio e Papa Francesco è veramente un maestro dell'annuncio del cristianesimo portando questo messaggio di pace, di convivenza interculturale, di vicinanza a chi soffre».