Papa Francesco celebra i secondi vespri nella Basilica di San Paolo in occasione della giornata dell'unità. (Foto d'archivio Gennari/Siciliani)
“Le differenze in questioni di fede e di morale, che tuttora sussistono, rimangono sfide sul percorso verso la visibile unità, alla quale anelano i nostri fedeli”, ha sottolineato papa Francesco ricevendo in udienza la delegazione della Chiesa evangelica in Germania, accompagnata in Vaticano dal presidente della Conferenza episcopale tedesca, il cardinale Reinhard Marx.
Il Papa ha specificato che “il dolore è avvertito specialmente dagli sposi che appartengono a confessioni diverse”. “In modo avveduto occorre che ci impegniamo, con preghiera insistente e con tutte le forze, a superare gli ostacoli ancora esistenti, intensificando il dialogo teologico e rafforzando la collaborazione tra noi, soprattutto nel servizio a coloro che maggiormente soffrono e nella custodia del creato minacciato”, la proposta. “La chiamata urgente di Gesù all'unità – ha affermato Francesco – ci interpella, come pure l’intera famiglia umana, in un periodo in cui sperimenta gravi lacerazioni e nuove forme di esclusione e di emarginazione. Anche per questo la nostra responsabilità è grande!”.
<“È grazie alla comunione spirituale rinsaldatasi in questi decenni di cammino ecumenico, che possiamo oggi deplorare insieme il fallimento di entrambi a riguardo dell’unità nel contesto della Riforma e degli sviluppi successivi”, ha osservato il Papa: “Al tempo stesso, nella realtà dell’unico Battesimo che ci rende fratelli e sorelle e nel comune ascolto dello Spirito, sappiamo, in una diversità ormai riconciliata, apprezzare i doni spirituali e teologici che dalla Riforma abbiamo ricevuto”. “A Lund, il 31 ottobre scorso, ho ringraziato il Signore di questo e ho chiesto perdono per il passato; per l’avvenire desidero confermare la nostra chiamata senza ritorno a testimoniare insieme il Vangelo e a proseguire nel cammino verso la piena unità”.
In un altro passaggio fondamentale del suo discorso papa Francesco, ha sottolineato il “rinnovamento” portato dalla Riforma luterana che ha “suscitato sviluppi che hanno portato a divisioni tra i cristiani”: “i credenti non si sono più sentiti fratelli e sorelle nella fede, ma avversari e concorrenti; per troppo tempo hanno alimentato ostilità e si sono accaniti in lotte, fomentate da interessi politici e di potere, talvolta senza nemmeno farsi scrupolo nell'usare violenza gli uni contro gli altri, fratelli contro fratelli”.
Oggi, invece – ha proseguito Francesco – “rendiamo grazie a Dio perché finalmente, deposto tutto ciò che è di peso, fraternamente corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù”. “Vi sono grato – il tributo del Papa ai presenti – perché, con questo sguardo, avete intenzione di accostarvi insieme, con umiltà e franchezza, a un passato che ci addolora, e di condividere presto un importante gesto di penitenza e di riconciliazione: una funzione ecumenica, intitolata ‘Risanare la memoria – testimoniare Gesù Cristo’. Cattolici ed evangelici in Germania potrete così rispondere, nella preghiera, alla forte chiamata che insieme avvertite nel Paese originario della Riforma: purificare in Dio la memoria per essere rinnovati interiormente e inviati dallo Spirito a portare Gesù all’uomo di oggi”.
“Con questo segno e con altre iniziative ecumeniche previste quest’anno – come il comune pellegrinaggio in Terra Santa, il congresso biblico congiunto per presentare insieme le nuove traduzioni della Bibbia e la giornata ecumenica dedicata alla responsabilità sociale dei cristiani – avete in animo di dare una configurazione concreta alla ‘Festa di Cristo’ che, in occasione della commemorazione della Riforma, intendete celebrare insieme”, ha proseguito Francesco: “La riscoperta delle comuni sorgenti della fede, il risanamento della memoria nella preghiera e nella carità e la collaborazione concreta nel diffondere il Vangelo e servire i fratelli siano impulsi a procedere ancora più speditamente nel cammino”. “Sempre di più impariamo a chiederci: questa iniziativa, possiamo condividerla con i nostri fratelli e le nostre sorelle in Cristo? Possiamo fare insieme un altro tratto di strada?”, le domande per il cammino futuro.