La torta ricevuta da Papa Francesco sul volo di rientro dalla Corsica di domenica scorsa - Ansa
Il Papa compie oggi 88 anni. È noto che non dà soverchia importanza al suo compleanno, ma certo non potrà evitare la valanga di auguri che gli giungeranno da tutta la Chiesa e da tutto il mondo, come segno di affetto e di gratitudine. E davvero c’è da essergli profondamente grati per questi quasi 12 anni di pontificato, in cui ha guidato con mano ferma, ma al contempo amorevole, la Barca di Pietro, anche quando intorno le acque erano agitate da venti di burrasca.
Grazie per aver rimesso sotto i nostri occhi l’immagine di un Dio di misericordia, che perdona tutto e perdona sempre.
Grazie per aver spalancato le porte della Chiesa a todos todos todos.
Grazie per aver amplificato la voce dei poveri e dei diseredati di tutto il mondo, chiedendo giustizia, pane e lavoro anche per loro.
Grazie per essersi sempre opposto alla logica della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, e al commercio delle armi che la alimenta, arricchendo pochi e causando la morte e la miseria di interi popoli.
Grazie per essersi fatto prossimo e compagno di strada di ogni uomo e di ogni donna del nostro tempo, non solo con i viaggi internazionali (è reduce dal 47° itinerario apostolico, il più breve ma non per questo meno intenso), ma anche con le udienze, gli incontri e i gesti, da cui emerge anche a 88 anni la sua straripante umanità e la fecondità paternità.
Grazie per aver sempre difeso la vita, denunciando la cultura dello scarto, sia in mezzo al mare, sia nel grembo materno, sia nella sua fase terminale.
Grazie per la difesa della casa comune dagli attacchi sconsiderati dell’egoismo umano.
Grazie, infine, per aver condotto la Chiesa fino alle soglie del nuovo Giubileo, intitolato alla Speranza, quella virtù di cui oggi il mondo è carente e che è invece l’insostituibile “piccola sorella” capace di trascinare verso il futuro anche le sorelle più grandi: fede e carità.
Fra sette giorni l’88enne papa Francesco aprirà la Porta Santa della Basilica di San Pietro, dando inizio al periodo giubilare. Sarà l’ennesima apertura di un pontificato in uscita, che davvero si è connotato per l’abbattimento delle barriere architettoniche dell’anima e dello spirito. Ad multos annos, Santità. Con l’augurio di tutta la grande famiglia di Avvenire (direzione, redazione e lettori), che lei possa aprirne ancora tante di porte. Nel cuore di tutti e di ognuno, per farvi entrare il Cuore di Gesù, che come ha scritto nella recente enciclica, dilexit nos, ci ha amato e continua ad amarci senza fine.