Papa Francesco con il presidente Joe Biden - Vatican Media / Ansa
Joe Biden è stato ricevuto in udienza da papa Francesco. È il secondo presidente cattolico degli Stati Uniti, dopo John F. Kennedy, ad essere ricevuto in Vaticano. È comunque la quarta volta che i due si stringeranno la mano e si fermeranno a colloquio ufficialmente. Nelle prime tre volte Biden era vicepresidente.
Il primo incontro fu il 19 marzo 2013, nella Basilica di San Pietro, dopo la Messa per l'inizio del pontificato di Francesco. Poi, nel settembre del 2015, durante il viaggio del Pontefice all'ONU e agli Stati Uniti in occasione del IX Incontro mondiale delle famiglie (Filadelfia), i due si sono incontrati nella Casa Bianca e nel Congresso. Il terzo incontro si tenne in Vaticano il 29 aprile 2016 quando Biden intervenne nel Vertice mondiale dedicato alla medicina rigenerativa.
Il presidente Usa è stato accolto nel Cortile San Damaso dal reggente della Casa pontificia, monsignor Leonardo Sapienza e poi ha salutato i gentiluomini di Sua Santità. Quindi è entrato nel Palazzo Apostolico dove ha incontrato il Papa.
Il colloquio tra Biden e Francesco è durato ben oltre il previsto, 75 minuti, dalle 12.20 alle 13.25. Con Barack Obama si era trattenuto per 50 minuti e con Donald Trump 30. Successivamente c’è stato lo scambio di doni e quindi, alle 13.40 Biden si è recato in prima Loggia per l’incontro con i vertici della Segreteria di Stato, il cardinale Pietro Parolin e l’arcivescovo Paul Richard Gallagher. Anche qui il colloquio tra le due delegazione si è prolungato oltre il previsto, tanto che Biden ha lasciato il Vaticano alle 14.50 per recarsi al Quirinale per l’incontro con il presidente Sergio Mattarella originariamente previsto per le 14.
In un comunicato rilasciato dalla Sala Stampa vaticana si riferisce che "nel corso dei cordiali colloqui ci si soffermati sul comune impegno nella protezione e nella cura del pianeta, sulla situazione sanitaria e la lotta contro la pandemia di Covid-19, nonché sul tema dei rifugiati e dell’assistenza ai migranti".
Su questi temi in effetti si registra, in linea di principio, una sostanziale sintonia tra l’amministrazione Biden e la Santa Sede.
“Non si è mancato di fare riferimento - continua il comunicato - anche alla tutela dei diritti umani, incluso il diritto alla libertà religiosa e di coscienza”. Su questo punto invece non mancano le divergenze, per la politica dell’amministrazione fortemente impegnata a rafforzare ed espandere il diritto d’aborto con il rischio di mettere in discussione appunto la libertà degli enti religiosi di non aderire a queste politiche. Infine, il comunicato vaticano rileva che “i colloqui hanno permesso uno scambio di vedute su alcune questioni attinenti all’attualità internazionale, anche nel quadro dell’imminente vertice del G20 a Roma, e alla promozione della pace nel mondo tramite il negoziato politico”. A questo proposito la Cnn ha riferito che Biden durante il colloquio ha espresso la sua ammirazione per il Papa con questo elogio: "Sei il più grande guerrierio per la pace mai incontrato".
Interrogato dai cronisti del pool che lo seguono se nell’incontro con Francesco fosse spuntato il tema dell’aborto, Biden si è limitato a riferire che il Papa gli ha detto che era felice che fosse un buon cattolico e che dovrebbe continuare a ricevere la Comunione. A metà novembre la Conferenza episcopale statunitense discuterà un documento sulla «coerenza eucaristica». Ed è noto che un buon numero di vescovi americani sono più che perplessi di fronte ad un presidente che si professa cattolico e allo stesso promuove sistematicamente politiche abortiste.
Prima di Biden il Vaticano ha accolto il presidente della Corea Moon Jae-in, anche lui cattolico. “Nel corso dei cordiali colloqui – riferisce un comunicato della Santa Sede - è stato espresso compiacimento per le buone relazioni bilaterali e per il positivo contributo che la Chiesa cattolica offre alla società, rilevando una particolare assiduità nella promozione del dialogo e della riconciliazione tra i coreani”.
A tal riguardo, è stata condivisa “la speranza che il comune impegno e la buona volontà favoriscano la pace e lo sviluppo nella Penisola coreana, sostenuti dalla solidarietà e dalla fraternità”. Il portavoce del presidente ha poi aggiunto che Moon ha chiesto al Papa di visitare la Corea del Nord per favorire il processo di pacificazione nella Penisola coreana.
Domattina poi è attesa in Vaticano una visita delicata e importante. Quella del primo ministro indiano Narendra Modi, esponente del partito nazionalista indù Bjp, che ha al suo interno una forte componente fondamentalista e anticristiana. E’ dal 2000 che un premier di Nuova Delhi non incontra un Papa. Francesco poi aveva pubblicamente espresso l’intenzione di visitare l’India, ma questo desiderio non si è potuto ancora realizzare perché, nonostante anche le richieste insistite dei cardinali indiani, non è mai arrivato in Vaticano un invito formale da parte delle autorità governative.