Ansa
La logica di Dio è quella della piccolezza e del dono ed è opposta alla logica umana che tanto ama moltiplicare e preferisce le addizioni alle divisioni. Anzi, alle con-divisioni. Ce lo ricorda proprio con matematico linguaggio, Papa Francesco commentando all'Angelus il Vangelo di questa XVII domenica del Tempo Ordinario dedicata agli Anziani e ai Nonni di tutto il mondo. "È curioso - dice il Pontefice - che nei racconti della moltiplicazione dei pani presenti nei Vangeli non compare mai il verbo moltiplicare" ma che, sottolinea, "i verbi utilizzati sono di segno opposto: spezzare, dare, distribuire”.
Potrebbe sembrarci un ulteriore paradosso ma, prosegue il Pontefice, mentre noi desideriamo moltiplicare per il nostro bene, è "la divisione, la condivisione, che accresce l’amore e permette a Dio di compiere prodigi". Quale è allora l'insegnamento di Cristo che emerge dal racconto evangelico del miracolo della moltiplicazione di quei cinque pani e due pesci, che appartenevano ad un giovane? Francesco suggerisce di "metterci al posto di quel ragazzo": "I discepoli gli chiedono di condividere tutto quello che ha da mangiare. Sembra una proposta insensata. Perché privare una persona, per lo più un ragazzo, di quello che si è portato da casa e ha il diritto di tenere per sé? Perché togliere a uno ciò che comunque non basta a sfamare tutti? Umanamente è illogico. Ma per Dio no. Anzi, proprio grazie a quel piccolo dono gratuito, e perciò eroico, Gesù può sfamare tutti. È un grande insegnamento per noi. Ci dice che il Signore può fare molto con il poco che gli mettiamo a disposizione".
Il Papa rende poi attuale l'invito di Gesù, calandolo in una delle realtà di oggi più drammatiche, la fame e la malnutrizione: "Anche oggi il moltiplicarsi dei beni non risolve i problemi senza una giusta condivisione. Viene alla mente la tragedia della fame, che riguarda in particolare i più piccoli".
Davanti a questo scandalo, l'incoraggiamento è quello di non aver paura di mettere a disposizione di Cristo e dei fratelli anche il poco che si possiede: "Gesù rivolge anche a noi un invito, un invito simile a quello che probabilmente ricevette il ragazzo del Vangelo, che non ha nome e nel quale possiamo vederci tutti noi: “Coraggio, dona il poco che hai, i tuoi talenti e i tuoi beni, mettili a disposizione di Gesù e dei fratelli. Non temere, nulla andrà perso, perché, se condividi, Dio moltiplica. Scaccia la falsa modestia di sentirti inadeguato, fidati. Credi nell’amore, credi nel potere del servizio, credi nella forza della gratuità”.
Dopo l'Angelus
Cari fratelli e sorelle,
abbiamo appena celebrato la Liturgia in occasione della Prima Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani. Un applauso a tutti i nonni, a tutti! Nonni e nipoti, giovani e anziani insieme hanno manifestato uno dei volti belli della Chiesa e hanno mostrato l’alleanza tra le generazioni. Invito a celebrare questa Giornata in ogni comunità e ad andare a trovare i nonni e gli anziani, quelli che sono più soli, per consegnare loro il mio messaggio, ispirato alla promessa di Gesù: “Io sono con te tutti i giorni”. Chiedo al Signore che questa festa aiuti noi che siamo più avanti negli anni a rispondere alla sua chiamata in questa stagione della vita, e mostri alla società il valore della presenza dei nonni e degli anziani, soprattutto in questa cultura dello scarto. I nonni hanno bisogno dei giovani e i giovani hanno bisogno dei nonni: devono colloquiare, devono incontrarsi! I nonni hanno la linfa della storia che sale e dà forza all’albero che cresce. Mi viene in mente – credo che l’ho citato una volta – quel passo di un poeta: “Tutto quello che l’albero ha di fiorito viene da quello che è sotterrato”. Senza il dialogo tra i giovani e i nonni, la storia non va avanti, la vita non va avanti: c’è bisogno di riprendere questo, è una sfida per la nostra cultura. I nonni hanno diritto a sognare guardando i giovani, e i giovani hanno diritto al coraggio della profezia prendendo la linfa dai nonni. Per favore, fate questo: incontrare nonni e giovani e parlare, colloquiare. E farà felici tutti.
Nei giorni scorsi, piogge torrenziali hanno colpito la città di Zhengzhou e la provincia dell’Henan in Cina, causando devastanti inondazioni. Prego per le vittime e le loro famiglie, ed esprimo la mia vicinanza e solidarietà a tutti coloro che soffrono per questa calamità.
Venerdì scorso si sono aperte a Tokyo le trentaduesime Olimpiadi. In questo tempo di pandemia, questi Giochi siano un segno di speranza, un segno di fratellanza universale all’insegna del sano agonismo. Dio benedica gli organizzatori, gli atleti e tutti coloro che collaborano per questa grande festa dello sport!
Rivolgo di cuore il mio saluto a voi, romani e pellegrini. In particolare, saluto il gruppo di nonni di Rovigo – grazie di essere venuti! –; i giovani di Albinea che hanno camminato sulla Via Francigena dall’Emilia a Roma; e i partecipanti al “Rally di Roma Capitale”. Saluto anche la comunità del Cenacolo. Auguro a tutti una buona domenica. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci! Complimenti per l’approvazione definitiva, a voi, ragazzi dell’Immacolata!