martedì 9 dicembre 2014
​Di fronte all’amore, di fronte alla misericordia, alla grazia divina riversata nei nostri cuori, la conseguenza che s’impone è una sola: la gratuità. Nessuno di noi può comperare la salvezza.
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Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Buona festa! Il messaggio dell’odierna festa dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria si può riassumere con queste parole: tutto è dono gratuito di Dio, tutto è grazia, tutto è dono del suo amore per noi. L’Angelo Gabriele chiama Maria «piena di grazia» (Lc 1,28): in lei non c’è spazio per il peccato, perché Dio l’ha prescelta da sempre quale madre di Gesù e l’ha preservata dalla colpa originale. E Maria corrisponde alla grazia e vi si abbandona dicendo all’Angelo: «Avvenga per me secondo la tua parola» (v. 38). Non dice: “Io farò secondo la tua parola”: no! Ma: «Avvenga per me…». E il Verbo si è fatto carne nel suo grembo. Anche a noi è chiesto di ascoltare Dio che ci parla e di accogliere la sua volontà; secondo la logica evangelica niente è più operoso e fecondo che ascoltare e accogliere la Parola del Signore, che viene dal Vangelo, dalla Bibbia. Il Signore ci parla sempre! L’atteggiamento di Maria di Nazareth ci mostra che l’essere viene prima del fare, e che occorre lasciar fare a Dio per essere veramente come Lui ci vuole. E’ Lui che fa in noi tante meraviglie. Maria è ricettiva, ma non passiva. Come, a livello fisico, riceve la potenza dello Spirito Santo ma poi dona carne e sangue al Figlio di Dio che si forma in Lei, così, sul piano spirituale, accoglie la grazia e corrisponde ad essa con la fede. Per questo sant’Agostino afferma che la Vergine «ha concepito prima nel cuore che nel grembo» (Discorsi, 215, 4). Ha concepito prima la fede e poi il Signore. Questo mistero dell’accoglienza della grazia, che in Maria, per un privilegio unico, era senza l’ostacolo del peccato, è una possibilità per tutti. San Paolo, infatti, apre la sua Lettera agli Efesini con queste parole di lode: «Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo» (1,3). Come Maria viene salutata da santa Elisabetta quale «benedetta fra le donne» (Lc 1,42), così anche noi siamo stati da sempre “benedetti”, cioè amati, e perciò «scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati» (Ef 1,4). Maria è stata pre-servata, mentre noi siamo stati salvati grazie al Battesimo e alla fede. Tutti però, sia lei che noi, per mezzo di Cristo, «a lode dello splendore della sua grazia» (v. 6), quella grazia di cui l’Immacolata è stata ricolmata in pienezza. Di fronte all’amore, di fronte alla misericordia, alla grazia divina riversata nei nostri cuori, la conseguenza che s’impone è una sola: la gratuità. Nessuno di noi può comperare la salvezza! La salvezza è un dono gratuito del Signore, un dono gratuito di Dio che viene in noi e abita in noi. Come abbiamo ricevuto gratuitamente, così gratuitamente siamo chiamati a dare (cfr Mt 10,8); ad imitazione di Maria, che, subito dopo aver accolto l’annuncio dell’Angelo, va a condividere il dono della fecondità con la parente Elisabetta. Perché, se tutto ci è stato donato, tutto dev’essere ridonato. In che modo? Lasciando che lo Spirito Santo faccia di noi un dono per gli altri. Lo Spirito è dono per noi e noi, con la forza dello Spirito, dobbiamo essere dono per gli altri e lasciare che lo Spirito Santo ci faccia diventare strumenti di accoglienza, strumenti di riconciliazione, strumenti di perdono. Se la nostra esistenza si lascia trasformare dalla grazia del Signore, perché la grazia del Signore ci trasforma, non potremo trattenere per noi la luce che viene dal suo volto, ma la lasceremo passare perché illumini gli altri. Impariamo da Maria, che ha tenuto costantemente lo sguardo fisso sul Figlio e il suo volto è diventato «la faccia che a Cristo più si somiglia» (Dante, Paradiso, XXXII, 87). E a lei ci rivolgiamo ora con la preghiera che richiama l’annuncio dell’Angelo. Dopo l'Angelus. Cari fratelli e sorelle, vi saluto tutti con affetto, specialmente le famiglie e i gruppi parrocchiali. Saluto i fedeli di Rocca di Papa, il parroco, i maratoneti, i ciclisti, e benedico la loro fiaccola. Saluto il gruppo di Felline (Lecce), l’associazione “Completamente tuoi” e i ragazzi di Carugate. In questa festa dell’Immacolata Concezione l’Azione Cattolica Italiana vive il rinnovo dell’adesione. Rivolgo un pensiero speciale a tutte le sue associazioni diocesane e parrocchiali. La Vergine Immacolata benedica l’Azione Cattolica e la renda sempre più scuola di santità e di generoso servizio alla Chiesa e al mondo. Oggi pomeriggio mi recherò a Santa Maria Maggiore per salutare la Salus Populi Romani e poi in Piazza di Spagna per rinnovare il tradizionale atto di omaggio e di preghiera ai piedi del monumento all’Immacolata. Sarà un pomeriggio tutto dedicato alla Madonna. Vi chiedo di unirvi spiritualmente a me in questo pellegrinaggio, che esprime la devozione filialealla nostra Madre celeste. E non dimenticatevi: la salvezza è gratuita. Noi abbiamo ricevuto questa gratuità, questa grazia di Dio e dobbiamo darla; abbiamo ricevuto il dono e dobbiamo ridonarlo agli altri. Non dimenticare questo! A tutti auguro buona festa e buon cammino di Avvento con la guida della Vergine Maria. Per favore, non dimenticate di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!
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