lunedì 13 dicembre 2021
Oggi l'udienza. "Ogni persona umana è preziosa, ha un valore che non dipende da quello che ha o dalle sue abilità, ma dal semplice fatto che è persona, immagine di Dio".
Il Papa incontra l'Istituto Serafico di Assisi

Il Papa incontra l'Istituto Serafico di Assisi - Reuters

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Oggi papa Francesco ha ricevuto in udienza nell'Aula Paolo VI dell'istituto Serafico di Assisi, in occasione dei 150 anni dalla Fondazione. "Ogni persona umana è preziosa, ha un valore che non dipende da quello che ha o dalle sue abilità, ma dal semplice fatto che è persona, immagine di Dio. Se la disabilità o la malattia rendono la vita più difficile, questa non è meno degna di essere vissuta, e vissuta fino in fondo. Del resto, chi di noi non ha dei limiti, e non va incontro, prima o poi, a delle limitazioni anche gravi?".

Così il Papa. "È importante guardare al disabile come a uno di noi, che deve stare al centro della nostra cura e della nostra premura, e anche al centro dell'attenzione di tutti e della politica. È un obiettivo di civiltà", ha affermato.

"Adottando questo principio, ci si accorge che la persona con disabilità non solo riceve, ma dà", ha continuato il Pontefice. "Prendersene cura - ha osservato - non è un gesto a senso unico, ma uno scambio di doni. Noi cristiani troviamo nel Vangelo dell'amore - penso alla parabola del buon Samaritano -, un motivo in più per tutto questo. Ma il principio vale per tutti, inscritto com'è nella coscienza, che ci fa sentire la nostra condizione di unità tra tutti gli esseri umani".

Il Papa nel suo discorso ha ricordato anche la visita che fece nel 2013 all'Istituto e ai ragazzi assistiti, durante il suo primo pellegrinaggio ad Assisi. "In questo periodo di pandemia avete avuto momenti difficili - ha sottolineato -. Ma il fatto stesso che abbiate organizzato anche con un buon gruppo dei vostri ragazzi - e immagino la difficoltà - un viaggio fino a Roma, mi dà la misura del vostro impegno e del vostro entusiasmo".

150 anni di attività per il Serafico

Il Serafico di Assisi, che a settembre ha celebrato i suoi centocinquant’anni d’impegno verso i disabili, oggi ne ospita ogni giorno 165 (102 residenziali e 63 semiresidenziali) provenienti da 15 Regioni italiane. Questo secolo e mezzo “è parte di un sogno che si sta realizzando - spiega Francesca Di Maolo, la presidente -, quello del fondatore san Ludovico da Casoria e dello stesso san Francesco, prendersi cura di bambini e ragazzi con disabilità e garantire loro una vita piena”. Sorridendo, perché “la cosa bella è vedere la loro gioia quando fanno le cose - dice Sandro Elisei, direttore sanitario del Serafico -, qualcuno può pensare che questo sia luogo di sofferenza, in realtà qui esprimono i loro talenti”. Fabio è uno spettacolo, sale sul palco, parte la musica, balla e pure bene. Andrea stupisce Silvia Contini, la sua educatrice: “Ma come - gli fa lei -, di solito impieghi dieci minuti per per mettere le forme nei loro buchi, adesso solo uno?!”.

Il Serafico (con i suoi 184 dipendenti) promuove e realizza attività riabilitativa, psicoeducativa e assistenza sociosanitaria per bambini e giovani adulti con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali. E non succede di rado che accolga “ragazzi con diagnosi grave o gravissima che molte strutture non hanno voluto - racconta ancora Elisei -. Ma noi non curiamo il limite, ci prendiamo cura della persona con limiti”. Così, va avanti la presidente Di Maolo, “non possiamo pensare di approcciarci ai ragazzi come se dovessimo riparare dei limiti o degli organi, noi vogliamo far emergere le risorse di tutti”.

E in questo centocinquantesimo anno è nata anche ‘Coloradio’, la web radio di questi ragazzi disabili. Altro spettacolo: magari faticano a parlare, però davanti al microfono diventano sciolti come professionisti. “Essendoci stata la pandemia e le chiusure, abbiamo voluto dare la possibilità ai ragazzi di dire che loro ci sono e hanno una voce”, dice Stefano Tufo, che è il responsabile del laboratorio musicale del Serafico e della radio: “L’unica a colori”, dicono i ragazzi. (Pino Ciociola)



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