venerdì 15 aprile 2011
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Gentile direttore, sta passando su Italia Uno uno spot della casa produttrice Nodis che richiama, come immagini e testo, la crocifissione, con tanto di richiesta di aiuto al 'padre', rivelando solo alla fine che il personaggio apparentemente crocifisso è in realtà legato a un letto e impegnato in pratiche masochiste. Chi si preoccupa, al giorno d’oggi, di non ferire la sensibilità dei cristiani? Vorrei la sua opinione su questo spot, che purtroppo non è certo né la prima né l’ultima iniziativa pubblicitaria che, per vendere un qualunque prodotto, non esita a utilizzare immagini care e sacre per i cristiani...Distinti saluti.

Ilaria Nannini, Firenze

La sua segnalazione, gentile avvocato Nannini, non è la sola che ho ricevuto nelle ultime ore. E questo mi ha indotto a prendere visione dello spot pubblicitario che ha indignato e ferito anche lei. Si tratta di un filmato brevissimo e squallido. Brutalmente insultante per chi crede in Gesù Cristo – e in modo persino più feroce e ingiusto in questo tempo che ci prepara alla Pasqua di Risurrezione – ma capace di ferire il senso del sacro, o anche solo l’intelligenza, di chiunque. Mi chiedo come i dirigenti di Italia Uno e di Mediaset non si siano resi conto di che cosa veniva proposto loro e come abbiano potuto accettare un simile spot e mandarlo in onda come se nulla fosse. È un’offesa gratuita (anche se qualcuno ci incassa su) ai cristiani, e un’autentica vergogna per chi l’ha concepita e prodotta. Per quanto mi riguarda, e per ciò che vale, i prodotti elettronici di quella marca sono depennati dalla lista dei miei possibili acquisti e un certo tasto del telecomando resterà inutilizzato finché non mi passa...È questa la forma di resistenza civile al dilagare del peggio (soprattutto mediatico e pubblicitario) che ho adottato ormai da vari anni. Dicono che non sia risolutiva, ma più siamo a sceglierla e meglio è.
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