martedì 9 febbraio 2016
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Gentile direttore, spero che accoglierà anche il mio punto di vista. Come è stato già fatto notare, la critica al disegno di legge Cirinnà non è una questione che riguarda solo i cattolici. Purtroppo nei resoconti tv si parla sempre di una opposizione alla legge dovuta quasi esclusivamente a motivi religiosi. A me sembra invece che vi siano motivi rintracciabili nella più notevole legge della Natura, quella che regola l’evoluzione (Darwin). La continuazione di una specie è dovuta all’unione di due sessi, ciascuno con caratteristiche specifiche. Ciò all’evidente scopo di aumentare le diversità dei discendenti e quindi aumentare le probabilità di evolversi. Nel caso umano l’educazione del neonato si prolunga per alcuni anni, almeno fino all’adolescenza. Nel caso di una coppia omosessuale, e qui non discuto il diritto di ciascun individuo di legarsi a chi vuole (e quindi alla necessità di una legge che regoli questo diritto), l’adozione di un bambino significa l’affidare la sua educazione a persone dello stesso sesso e quindi con minore diversificazione. La stessa cosa si può dire per un single che adotta un bambino. L’argomento che, permettendo tali adozioni, si apra per la Natura una nuova strada è fallace, per motivi, per così dire, matematici. L’affidare l’educazione a un unico sesso diminuisce la diversificazione. E, pertanto, a mio parere, è insensato. La Chiesa non dovrebbe entrare nel merito anche se, in questo caso, gli argomenti della Chiesa incontrano bene le leggi ineludibili della Natura. Guido Pizzella La Natura, con le sue leggi, per i cristiani come me ha un Autore. Lei e io, partendo da basi diverse, pensiamo che queste leggi fondamentali vadano comprese e rispettate sempre e soprattutto quando c’è in ballo la vita. La fede, dice lei, non è necessaria per criticare gli errori che una legge minaccia di compiere. Già, ma aiuta a vedere meglio. Quanto al potere o non potere «entrare nel merito» di qualunque questione, mi limito a ricordare che tutti – credenti o non credenti – oltre all’arma della ragione, abbiamo un pieno diritto di parola e il dovere di essere umani, e giusti.Marco Tarquinio
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