Oggi 'Lupus in pagina' compie vent’anni: per 18 'un morso' al giorno, poi a giorni alterni – intatto... l’appetito! – su fede e Chiesa mal/trattate in pagina. Fine luglio 1996: Dino Boffo, direttore, con accanto Vittorio Messori, amico dialettico da 40 anni, mi chiede al telefono la disponibilità per «una rubrica quotidiana» per
Avvenire. Da pochi mesi avevo pubblicato da Piemme una serie di «satire apologetiche» uscite in vari anni su
Jesus, 300 pagine e titolo – «Pillole anticoncettuali» – spesso malinteso: visto in qualche libreria tra i testi di... ginecologia! E così arrivò la richiesta: «Te la senti di scrivere un pezzo al giorno a difesa della fede malintesa in tante pagine dove spesso c’è tutto senza criterio e rispetto?». Risposi 'sì', e l’augurio fu sfida scherzosa: «Va bene. Vediamo se resisti un mese!». Ne sono passati 240.Giornalista lo ero diventato per necessità, a fine anni 70 del Novecento, ma mi piace ricordare il fatto che il mio primo articolo fu proprio di carattere apologetico e uscì su
L’Osservatore Romano nella primavera 1970 – «Un po’ di logica per certi filosofi» – replica al filosofo Guido Calogero che su
Panorama scriveva che per avere la fede occorreva rinunciare alla ragione e sposare l’illogicità contraddittoria. Piacque! Il giorno dopo il vicedirettore Alessandrini mi portò dal cardinale Marella, allora arciprete di San Pietro e in qualche modo patron de
L’Osservatore, e lui in redazione sorridendo mi mostrò una scrivania dicendo: «Se vuole da domani può essere il suo posto di lavoro». Declinai l’invito – quella volta – e passarono un po’ di anni, tra insegnamento di teologia e religione, fino al 1977, quando mi toccò cercare un lavoro nuovo, che mi fu offerto inizialmente dall’amicizia di un grande come Sergio Zavoli, allora direttore del
Giornale Radio Rai: aiuto del vaticanista, il compianto collega Gregorio Donato. Così nel 1978 dai microfoni del
Gr1 seguii l’estate dei tre papi, Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II. Con altri amici inventammo, poi,
Radio Anch’io (1979), ma non avendo 'padrini', politici o di altro genere, rimasi collaboratore precario per 17 anni, e solo nel 1994, con causa, la Rai fu costretta ad assumermi, con peripezie varie, prima all’Ufficio Stampa, poi al
Gr. Avevo anche, sempre da precario, collaborato con
Paese Sera dal 1982 al 1990, scrivendo di fede e Chiesa per un pubblico di 'lontani', e spesso anche 'allontanati', e per 8 anni su
VideoUno, una tv romana, guidai un’ora intera di dialogo in diretta col pubblico dal titolo provocatorio: «Cristiani nella Sinistra». Grandi inquietudini, attorno... Ultimo: dal 1980 al 1990, sempre in Rai, e sempre precario, ho anche scritto tutti i testi delle circa 350 interviste 'Faccia a Faccia' per
Mixer su Raidue: circa 6mila cartelle manoscritte o dattiloscritte... Dal 1987 ero anche professionista: mestiere serio, ormai.Eccoci dunque (1996) a 'Lupus in pagina'. All’inizio mi fu suggerito uno pseudonimo, e scelsi 'Rosso Malpelo', una mia ammirazione antica per il discolo della novella di Verga, già nel 1959 inserito volutamente nel tema d’italiano della maturità classica. Doveva servire a tutelarmi, ma ben presto l’autore fu individuato e poi il direttore mi suggerì di firmare punto e basta. Oggi 'Rosso Malpelo' è titolo di una rubrica di Gianpaolo Pansa, illustre collega su
Il Giornale: 'copyright' del Verga, ovviamente! Venti anni dunque: più di 5mila 'morsi', e neppure una querela: una sola minaccia, non eseguita da parte radicale. Non Marco Pannella: con lui amicizia dialettica fino agli ultimi giorni. Ora la verità che a modo suo ha sempre ricercato gli è manifesta. Quanto al sottoscritto, ovviamente in 20 anni qualche errore – credo veniale, e subito volentieri riconosciuto – c’è stato. Certo: ogni giorno uno o più colleghi indicati in negativo. Non faccio nomi, ma uno di questi, illustre, in questi 20 anni ha avuto 241 segnalazioni e non ha mai replicato: superiorità supposta, o constatazione di colpa? A ciascuno la sua coscienza: a me sarà riservato un po’ di... purgatorio aggiunto. Oggi 20 anni e una sosta estiva: arrivederci al 23 agosto!