Quelle vite parallele di Nerone e Hitler (e una digressione sull'esser edificanti)
venerdì 15 ottobre 2021

Gentile direttore,

nella simpatica e interessante diatriba suscitata dall’articolo di Francesco Marzella su una mostra inglese su Nerone, per fortuna riguardante vicende remote, ma ahimè non irripetibili, mi permetto di intervenire a favore del suo lettore William Giampietro. E non la porrei da un punto di vista esclusivamente cristiano, pur essendolo io stesso. Se fossi Plutarco e dovessi scrivere “Vite Parallele”, non avrei difficoltà a porre su due binari figure storiche come Nerone e Hitler. Entrambi godettero di grande favore popolare, con iniziative che calamitavano a sé l’ammirazione e la gratitudine delle folle. Ad esempio Nerone si fece amici i Romani con generose elargizioni di sesterzi, grano e spettacoli (panem et circenses) depredando le province, in primo luogo la Sicilia, e tutto ciò per guadagnare favore nell’Urbe a spese del potere antitetico rappresentato dal Senato. Le numerose congiure subite da parte di chi aveva intelligenza politica, vanno di pari passo con quelle rivolte contro Herr Adolf, il Führer del nazismo. Le numerose eliminazioni e suicidi forzati di personaggi del calibro di Seneca e Petronio ne costituiscono un ampio esempio. La fine dei due tiranni, come in parte auspicavano grandi uomini come Cicerone e Mazzini, pure accomuna entrambi. La “moda curiosa”, così definita dal suo lettore, risponde in effetti a quel cercar attenzione in antitesi col «chi non sa far stupir vada alla striglia ». Ben venga, comunque, perché suscita interesse per approfondire avvenimenti che purtroppo non sono mai del tutto passati. La ringrazio infinitamente e le porgo i migliori auguri per il suo giornale spesso edificante.

Franco Aste, Ortisei (Bz)


Mi piace molto, gentile lettore, il participio presente (e l’aggettivo) «edificante». E sono davvero contento quando “Avvenire” viene definito tale. Esser edificanti – lo ricordo spesso – significa, prima di tutto, essere costruttivi. Attitudine essenziale in tempi distruttivi di troppa parte della comune memoria e di qualche pigrizia nel sottoporre a verifica le memorie, diciamo così, più strutturate. Grazie per l’eleganza delle sue “Vite Parallele” di quei due demolitori, Nerone e Hitler, ben tratteggiate nel giusto spazio di una lettera.

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